L’Italia è la terra del buon vivere e questo suo primato lo deve principalmente al cibo mediterraneo e salutare. Tra gli alimenti che favoriscono la buona salute ci sono il latte e i formaggi che grazie alle loro proprietà riducono il rischio di tumore del colon-retto. La scoperta, ufficializzata alla fine di novembre dal World Cancer Research Fund (WCRF), giunge pochi giorni dopo la notizia dell’aumento delle esportazioni all’estero dei prodotti caseari made in Italy, apprezzati tradizionalmente in tutto il mondo a partire dalla Francia. Sono infatti i francesi i principali consumatori di Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Si tratta dei formaggi più antichi e longevi del Bel Paese.
Il primo è infatti una delle eccellenze dell’agroalimentare italiano che rappresenta il tricolore nel mondo. Le sue origini risalgono al periodo medioevale, allorché i monaci cominciarono a produrlo per poter avere un formaggio che durasse nel tempo e potesse essere trasportato lontano dalla zona di produzione, in modo da garantire il sostentamento ai confratelli che si mettevano in viaggio. E’ infatti ritenuto da molti un ‘prodotto nomade’ dal momento che a partire dal ‘200 è stato esportato in tutte le terre conosciute diventando il formaggio italiano più imitato al mondo, spesso con il nome di parmesan. E ottenendo il riconoscimento anche da parte del World Cheese Awards di Londra, l’equivalente del Premio Oscar per i formaggi: lo scorso novembre la Nazionale del Parmigiano Reggiano ha infatti portato a casa ben 38 medaglie: 3 Supergold come miglior formaggio del tavolo, 11 medaglie d’oro, 16 d’argento e 8 di bronzo.
Il nome ne suggerisce la provenienza. Questo formaggio, infatti, annovera i suoi natali tra Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova alla destra del Po e Bologna alla sinistra del Reno, consta di tre unici ingredienti tradizionali: latte crudo, sale e caglio. Si tratta di un prodotto totalmente privo di lattosio tanto che i dietologi lo consigliano anche a coloro che presentano intolleranze verso questo zucchero. Inoltre, è ricchissimo di calcio: il Parmigiano Reggiano ne contiene 1.159 mg ogni 100 grammi di prodotto, il che significa che 75 grammi di questo formaggio bastano a coprire il fabbisogno di calcio di un soggetto adulto, circa l’87% di quello di un bambino e fino al 67% della quantità raccomandata per una donna oltre i 50 anni di età.
Anche il Grana Padano è un formaggio italiano DOP a pasta dura e cotta e a maturazione lenta. Tradizionalmente – diffidare dalle imitazioni – esso è lavorato e prodotto in trentadue province dell’Emilia-Romagna, della Lombardia, del Piemonte, del Trentino-Alto Adige e del Veneto; tutte le fasi della filiera produttiva (allevamento e mungitura delle bovine, raccolta e trasformazione del latte in formaggio, stagionatura, eventuale grattatura) devono obbligatoriamente avvenire nella zona di origine. Storicamente la sua nascita si attesta sempre nel Medioevo e ad opera dei monaci dell’abbazia di Chiaravalle, situata non molto lontana da Milano. Veniva prodotto in apposite caldaie all’interno dei monasteri che possono essere considerati i primi caseifici. I monaci erano soliti definirlo caseus vetus, formaggio vecchio. Il popolo che non aveva dimestichezza con il latino, gli diede un altro nome, derivato dalla particolarità della pasta, compatta ma granulosa. Da qui il nome di formaggio di grana o più semplicemente “grana”, come è noto oggi.
Tra tutti i formaggi il grana padano è considerato tra i più digeribili. Le sue caratteristiche nutrizionali primarie sono: proteine ad alto valore biologico, calcio e fosforo, medio apporto di grassi (minimo 32% sulla sostanza secca), in quanto proviene da latte vaccino parzialmente scremato, presenza significativa di colesterolo e abbondanza di calorie totali.