Mancherebbero pochi metri per raggiungere Julen il bambino di 2 anni che il 13 gennaio scorso è precisato all’interno di un pozzo di soli 25 centimetri di diametro e lungo 110 metri, a Totatlán vicino Malaga.
Stando agli ultimi aggiornamenti gli 8 miniatori della Brigata che ieri si sono calati hanno scavato due metri e mezzo dei quattro che li separa dal pozzo dove è intrappolato il bambino alla profondità di circa 70 metri come ipotizzato sin dall’inizio. Secondo quanto riferito dai media spagnoli sono stati anche utilizzati tre micro-ordigni esplosivi per rimuovere strati rocciosi del terreno difficili da rimuovere. Una volta giunti al punto prefissato sarà introdotta una telecamera nel pozzo per cercare il bambino del quale purtroppo non c’è stato nessun contatto verbale ma l’unico elemento che ha confermato la sua presenza nel pozzo è stato il ritrovamento di tracce biologiche all’interno del pozzo, tra cui alcuni capelli che stando agli esami del DNA appartengono al bambino.
Ieri sera a Totatlán è stata osservata una veglia alla presenza dei genitori del piccolo che insieme alla Spagna e al mondo intero seguono gli sviluppi delle operazioni di salvataggio. “Tutti lo rivogliono al più presto, la Spagna è con Julen” queste le parole pronunciate dai presenti durante la veglia.
Dal web sono arrivati messaggi di solidarietà e sono state postate foto e disegni della propria mano o di quella dei bambini. Sul web è nato il movimento, diventato virale in poche ore, con l’hastag #mimanoaJulen, la mia mano a Julen accompagnato da un disegno che raffigura una mano.
Mutua Mba, segue gli sviluppi delle operazioni di salvataggio nella speranza che si arrivi presto ad un lieto fine.