La situazione dell’Afghanistan è sempre più preoccupante, anche dal punto di vista sanitario e sociale. I prezzi del cibo, del petrolio e del carburante per scaldarsi sono aumentati, la gente non può contare sui propri risparmi depositati presso gli Istituti di Credito, donne senza un impiego e bambini malnutriti negli ospedali. È angosciante il quadro emerso al G20 straordinario sul Paese in balia del governo dei Talebani e oggi alla base di una situazione umanitaria catastrofica che conta oltre 18 milioni di persone in stato di bisogno.
È dunque necessario intervenire anche con soluzioni macroeconomiche, creando meccanismi per sostenere i servizi di base e le infrastrutture, ad esempio immettendo liquidità direttamente nell’economia afgana per evitare il collasso totale. È questa la proposta del Segretario Onu Antonio Guterres ed è il punto di vista di Mary Ellen McGroarty, rappresentante e direttrice del World food programme (Programma alimentare mondiale dell’Onu) a Kabul. Nel Paese sono 14 milioni le persone che affrontano un’insicurezza alimentare acuta. Si stima che circa 3,2 milioni di bambini sotto i cinque anni soffriranno di malnutrizione acuta entro la fine dell’anno. Dal 15 agosto, ovvero dalla presa di Kabul da parte dei Talebani, la situazione è peggiorata anche a causa della sospensione delle riserve estere e del sostegno allo sviluppo. In tutto questo il popolo afgano non riesce ad accedere ai risparmi nelle banche. Il 20-30% della popolazione non ha opportunità lavorative. Le aziende agricole, le fabbriche e le attività commerciali stanno chiudendo, di conseguenza molte donne che prima ci lavoravano oggi sono disoccupate.
Il World food programme teme che i numeri aumentino, soprattutto in vista del freddo inverno afghano. Il 90% della popolazione è sotto la soglia della povertà e ci sono 3,5 milioni di sfollati interni che hanno dovuto abbandonare le loro case a causa del conflitto o della siccità. Particolarmente “tragica, triste e preoccupante” è poi la situazione delle donne e delle bambine, per la malnutrizione, l’educazione e la difficoltà a trovare lavoro. L’Onu continua a fare azione di advocacy per loro ma la situazione è realmente preoccupante. Tra i temi al centro del vertice, urgente sostegno umanitario per la popolazione afghana; lotta al terrorismo; libertà di movimento all’interno del territorio e frontiere aperte. Intanto la Commissione europea ha annunciato la messa in campo di un miliardo di euro in aiuti alla popolazione. Occorre intervenire concretamente al fine di scongiurare un grave collasso umanitario e socio-economico in Afghanistan. “Dobbiamo farlo in fretta”, ha detto la presidente della commissione Ursula von der Leyen denunciando un progressivo, quanto mai allarmante, deterioramento della situazione in Afghanistan.