Questo sito Web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Giornata mondiale contro il Cancro: “We can, I can”
Oggi si celebra la Giornata mondiale contro il Cancro, promossa dall’Unione Internazionale Contro il Cancro (Uicc). L’obiettivo è “Combattere il Cancro con la Prevenzione”, e proprio per questo si è scelto uno slogan emblematico e incisivo: We can, I can”.
La lotta al cancro, il grande killer dei nostri tempi, continua. Sono tanti, tantissimi i progressi fatti negli ultimi anni sul fronte della ricerca, per la cura e la diagnosi precoce. Ma è sulla prevenzione che c’è ancora tanto lavoro da fare: un tumore su tre si può prevenire ed evitare conducendo uno stile di vita sano, in primis curando l’alimentazione e non fumando. È questo il messaggio principale della Giornata mondiale contro il cancro che si celebra proprio oggi, 4 febbraio. “We can. I can”, “noi possiamo, io posso”. È questo il claim scelto per quest’anno. Un claim emblematico, impregnato di speranza e di forza di volontà. Uno slogan che dà importanza alle azioni che si possono mettere in campo sia singolarmente che collettivamente per contribuire a sconfiggere la malattia o per rendere più sicuri gli ambienti in cui viviamo.
Basta poco: un comune, una città, potrebbe impegnarsi ad aumentare le zone smoking-free, promuovere la mobilità urbana sostenibile come l’uso delle bici, o le aree pedonali. Singolarmente, tutti noi dovremmo prendere consapevolezza e capire l’importanza della prevenzione, scegliendo una vita salutare, facendo prevenzione, imparando a conoscere noi stessi.
La giornata è promossa dall’Unione Internazionale Contro il Cancro (Uicc), organizzazione non governativa che rappresenta associazioni impegnate contro la malattia in più di cento Paesi, e sostenuta dall’Oms. “Combattere il Cancro con la Prevenzione”, questo è l’obiettivo. Come ha sottolineato la Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), questo “indica l’opportunità che tutti hanno di prendere parte alla battaglia contro il cancro. Anche una singola persona può infatti fare la differenza, perché è solo attraverso una compatta mobilitazione civile che si può vincere quello che un tempo era chiamato ‘male incurabile’”.
Il cancro è sempre più una malattia cronica, con cui si convive e dal quale si guarisce sempre di più: il tasso di guaribilità nel 2000 era al 40% del 2000, attualmente ha raggiunto il 61% (con punte del 90% per cancro al seno e alla prostata).
L’Italia, ci dicono le ultime stime, è ai primi posti, con il 32%, per tassi di sopravvivenza a 5 anni in Europa, prima di Francia (27%), Germania (31%), Spagna (27%) e Gran Bretagna (18%). Nel 2006 gli italiani che avevano sconfitto il cancro erano 2 milioni e 244 mila nel 2006. Oggi (dati aggiornati al 2016) sono più di 3 milioni.
L’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro ha contribuito a questo risultato garantendo continuità di finanziamenti ai ricercatori più meritevoli. Solo poche settimane fa AIRC e la sua Fondazione hanno stanziato 102 milioni di euro per 680 progetti di ricerca e programmi di formazione che coinvolgono circa 5.000 ricercatori, con un beneficio tangibile per i sistemi della ricerca e della sanità del nostro Paese.
Buone notizie, certo, ma non bisogna mai dimenticare che ogni anno viene diagnosticato un tumore a più di 12 milioni di persone e 7.6 milioni muoiono. Nel nostro Paese sono state più di 350.000 le diagnosi di tumore nel 2016, circa 1’000 nuovi casi al giorno.
Secondo l’UICC, se non si prenderanno iniziative concrete si arriverà a 26 milioni di nuovi casi e a 17 milioni di morti entro il 2030, in particolare nei Paesi in via di sviluppo.
La ricerca fortunatamente avanza, i metodi e gli strumenti sempre più all’avanguardia, ma sulla prevenzione è assolutamente necessario fare di più. Il presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), Carmine Pinto, ha ricordato parlando con la stampa che “il 40% dei casi di tumore può essere evitato grazie alla prevenzione, adottando cioè stili di vita sani. Movimento costante, corretta alimentazione e stop al fumo rappresentano proprio i pilastri di un corretto stile di vita”. Sono tante le iniziative di istituzioni e associazioni per promuovere stili di vita corretti. Tra gli altri, segnaliamo il progetto dell’Aiom, giunto alla seconda edizione, “Con le sigarette…Meglio Smettere 2.0”, rivolto prevalentemente ai giovani, con lo scopo di dissuaderli dal vizio del fumo.
In occasione della Giornata mondiale contro il Cancro è importante ricordare la “visione 70:35”, promossa dall’European Cancer Concord (ECC), che si propone di portare al 70% entro il 2035 la sopravvivenza a lungo termine dei pazienti oncologici in Europa. “L’obiettivo 70:35 può sembrare ambizioso ma è raggiungibile in molte regioni europee – ha detto Carlo La Vecchia, ricercatore AIRC all’Università degli Studi di Milano e membro dell’ECC – Sarà però necessario superare le notevoli disuguaglianze sia inter che intra-nazionali ancora esistenti per raggiungerlo ovunque”.Questo traguardo può essere raggiunto solo migliorando ulteriormente la diagnosi e la cura dei tumori, sostenendo la ricerca e l’innovazione per favorire un rapido trasferimento delle conoscenze dal laboratorio alla pratica clinica.
Con AIRC il nostro Paese fa la sua parte: l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro finanzia infatti moltissimi progetti di ricerca traslazionale (dal bancone di laboratorio al letto del paziente e viceversa) e di diagnosi precoce, per riconoscere la comparsa o la recidiva di tumore molto prima che sia evidente con la diagnostica tradizionale (le cosiddette biopsie liquide).
Questo è il sito ufficiale della Giornata mondiale contro il Cancro: http://www.worldcancerday.org/; si possono seguire tutte le iniziative con gli hashtag #WeCanICan e #WorldCancerDay.