Giornata mondiale del linfedema, patologia che colpisce 40.000 italiani l’anno

Per la prima volta oggi l’Italia celebra il LymphAday (Lymphedema Awareness Day), la Giornata mondiale del linfedema, istituita lo scorso anno dal Senato americano.

Per la prima volta oggi l’Italia celebra il LymphAday (Lymphedema Awareness Day), la Giornata mondiale del linfedema, istituita lo scorso anno dal Senato americano. Nel nostro Paese è promossa dalla Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus, ma sono diverse le iniziative organizzate anche da altre associazioni, come SOS Linfedema Onlus e Italian Lymphoedema Framework ONLUS, per diffondere la conoscenza della patologia, delle problematiche connesse, delle possibili soluzioni terapeutiche e dell’attività dei centri di cura diffusi sul territorio nazionale.
Il linfedema è una patologia del sistema linfatico, che comporta braccia o gambe gonfie per la stasi linfatica in modo cronico; colpisce circa 40 mila italiani l’anno, dal 20 al 40% si tratta di pazienti sottoposti a trattamenti oncologici.
Per l’occasione è stato organizzato un evento, a cui partecipano esperti e associazioni di pazienti, in collaborazione con il Centro per il trattamento chirurgico del linfedema della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, aperto lo scorso anno e diretto da Marzia Salgarello, direttore Uoc chirurgia plastica e presidente della Babc. Si tratta di un centro d’avanguardia per il trattamento del linfedema, che, grazie a strumenti di ultima generazione offre ai pazienti le nuove tecniche microchirurgiche, come l’anastomosi linfaticovenulari e il trapianto autologo di linfonodi.
 

 
L’obiettivo della Giornata è attirare l’attenzione su una patologia frequentemente sottovalutata; come si legge in una nota del Policlinico Gemelli, “spesso i pazienti non vengono informati della possibile insorgenza del linfedema e quindi non sono educati in modo appropriato sui possibili trattamenti che, se messi in atto in fase iniziale, risultano essere ancora più efficaci”.
Il linfedema non è una patologia rara, anzi, è purtroppo sempre più diffuso. Può riguardare pazienti che presentano delle alterazioni del sistema linfatico (linfedema primario), ma sempre di più, si stima dal 20% al 40%, interessa i pazienti affetti da tumore, soprattutto se sono stati sottoposti allo svuotamento dei linfonodi ascellari, inguinali e pelvici, come avviene in caso di tumore della mammella, tumori ginecologici, urologici, melanomi e sarcomi.
Al Gemelli, dal 2015 ad oggi, gli oltre 200 pazienti curati hanno avuto una riduzione della circonferenza dell’arto trattato dal 25% al 70%, con un significativo miglioramento dei sintomi e dei segni legati al linfedema. Grazie alla microchirurgia si riduce anche l’incidenza di complicanze infettive.
“Questa giornata è l’occasione per ribadire l’importanza della microchirurgia nel trattamento di questi pazienti – ha sottolineato la dott.ssa Marzia Salgarello – di divulgare le possibilità di cura per i pazienti sopravvissuti alla malattia tumorale ma poi affetti dalle conseguenze della terapia chirurgica ‘salvavita’, quale è l’accumulo di linfa negli arti dopo l’asportazione dei linfonodi. Ed è un piacere per tutti noi, medici e fisioterapisti che lavoriamo per migliorare la qualità di vita dei nostri pazienti con il linfedema, avere l’opportunità di incontrare le associazioni dei pazienti e stabilire nuovi collegamenti e nuove modalità di collaborazione”.
Negli Stati Uniti la Lymphatic Education & Research Network si impegna da circa venti anni su questo tema (lymphaticnetwork.org). In Italia la Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus ha tra i suoi obiettivi principali, oltre alla divulgazione dell’importanza della ricostruzione del seno dopo la mastectomia, la diffusione del trattamento del linfedema. Ciò si raggiunge attraverso la sensibilizzazione dei pazienti, degli addetti ai lavori e dei media circa l’importanza della diagnosi e del trattamento precoce di questa patologia, che ha un forte impatto personale e sociale per chi ne è affetto.

Mariachiara Manopulo
Mariachiara Manopulo
Bolognese di nascita e quasi romana d’adozione, mi sono laureata in Scienze della comunicazione pubblica, sociale e politica, e specializzata prima con un Master in diritto parlamentare e valutazione delle politiche pubbliche e poi con un Master in Digital PR e Media Relations. Ho avuto diverse esperienze nel settore della comunicazione; dopo più di tre anni passati nell'ufficio stampa di un gruppo parlamentare alla Camera dei deputati, ora lavoro nell'ufficio Comunicazione e Marketing di Health Italia.

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