“Grazie, è una delle parole chiave della convivenza, ‘permesso, grazie, scusa, queste sono le tre parole della convivenza: se si usano, la società va avanti”. È stato Papa Francesco a parlare della cultura della gentilezza per la prima volta. Una cultura di cui quasi nessuno di fatto ne conosceva le caratteristiche almeno fino a pochi anni fa. Si parlerà di gentilezza il 13 novembre, giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, che dal 1998 si festeggia in tutto il mondo come World Kindness Day. La data non è stata scelta casualmente, in quanto coincide con la giornata di apertura della Conferenza del “World Kindness Movement”, il movimento mondiale per la gentilezza, svoltasi a Tokio nel 1997 e conclusasi con la firma della Dichiarazione della Gentilezza.
Nella giornata del 13 novembre, pertanto, ci si dovrebbe sentire spinti, più di altre volte, a riflettere sulla bontà dei propri gesti e delle parole dette. Effettivamente basterebbe ben poco affinché il mondo fosse più gentile. A riscoprire l’importanza della gentilezza sono stati proprio i politici che nell’ambito dei Comuni hanno desiderato introdurre un nuovo Assessorato, ovvero quello dedicato alla gentilezza. Sono in tutto 44 gli assessori alla Gentilezza in Italia, nominati nelle proprie amministrazioni (oltre 8 mila comuni italiani), sia a nord che a sud del Paese, in una sorta di “comunità gentile bipartisan” di cui fanno parte esponenti di forze politiche diverse. L’idea è partita da Cor et Amor, piccola associazione piemontese, già organizzatrice dei Giochi della Gentilezza (a settembre) e che partecipa alla Giornata nazionale e internazionale (13 novembre), o ad altre attività analoghe soprattutto nelle scuole. La gentilezza è dunque entrata a gamba tesa nei contesti amministrativi italiani con iniziative che hanno contribuito ad accendere i riflettori su tematiche non sempre affrontate con toni positivi, l’accoglienza e l’inclusione fra tutte.
A Roccalumera (Messina) per esempio sono state organizzate visite alle case di riposo per far sentire meno soli gli anziani ospiti. C’è anche in programma la creazione di un “angolo della gentilezza”, dove lasciare appesi abiti per i più bisognosi. Ispirandosi al “caffè sospeso” di Napoli, invece, a Lonate Pozzolo (Varese) l’Assessore Melissa Derisi ha lanciato la “Solidarietà SoSpesa” che prevede diverse iniziative, tutte allo scopo di aiutare chi ne ha più necessità. Per esempio, col “Quaderno sospeso” si possono devolvere fondi alle cartolerie per acquistare materiale scolastico per i bambini di famiglie meno abbienti. Lo stesso accade con i medicinali grazie al “Farmaco Sospeso”.