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Giornata Mondiale della Polio, sconfiggerla si può
In tutto il mondo oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Polio, ci saranno eventi a sostegno di questa causa – marce, concerti, video-forum -, anche per raccogliere fondi per PolioPlus – la campagna del Rotary contro la polio – e incoraggiare il coinvolgimento delle comunità.
La Giornata Mondiale della Polio è un evento organizzato da Rotary International insieme alla Bill & Melinda Gates Foundation. È stata istituita oltre 10 anni fa, per commemorare la nascita di Jonas Salk, inventore del vaccino contro la poliomielite. Negli ultimi cinque anni, il Rotary ha realizzato eventi speciali in questa occasione, per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sull’importanza di sconfiggere definitivamente questa malattia. Quest’anno, l’evento si svolge oggi, presso la sede della Bill & Melinda Gates Foundation, a Seattle (USA) ed è trasmesso sul sito web endpolio.org/it.
In tutto il mondo oggi ci saranno eventi a sostegno di questa causa – marce, concerti, video-forum -, anche per raccogliere fondi per PolioPlus – la campagna del Rotary contro la polio – e incoraggiare il coinvolgimento delle comunità, oltre che per ottenere il sostegno di altre organizzazioni ed enti governativi.
Per celebrare la giornata mondiale per la Polio, il rotary invita a seguire l’evento in livestream, coinvolgendo amici, giornalisti, amministratori locali.
La poliomelite è una patologia virale acuta altamente contagiosa, che colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni. Il virus viene trasmesso da persona all’altra, di solito attraverso l’acqua contaminata. Può attaccare il sistema nervoso e, in alcuni casi, portare alla paralisi. In generale, la polio ha effetti più devastanti sui muscoli delle gambe che su quelli delle braccia. In ogni caso, solo l’1% dei malati di polio sviluppano la paralisi, il 5-10% sviluppa una forma di meningite asettica, il restante 90% circa sperimenta solo sintomi simili a una influenza e ad altre infezioni virali. Non sono chiari i motivi che portano un individuo a sviluppare la forma più grave di polio, ma tra i fattori di rischio l’Oms cita:
- immunodeficienza
- gravidanza
- rimozione delle tonsille
- iniezioni intramuscolari
- esercizio fisico vigoroso e/o esagerato
- ferite o lesioni
Non esiste una cura, ma è una malattia completamente prevenibile con il vaccino. In Italia, il vaccino è in uso dal 2002 (quando l’Oms ha certificato l’eradicazione del virus nella regione europea) ed è definito “inattivato” (Ipv, Inactivated polio vaccine): si basa su un procedimento chimico in grado di uccidere il virus senza fargli perdere la capacità di stimolare il sistema immunitario.
In precedenza, era impiegato anche il vaccino antipolio orale (Opv, Oral polio vaccine) in cui il virus non era ucciso, ma reso incapace di replicarsi nel tessuto nervoso. L’igiene costituisce un’ottima forma di prevenzione, intervenendo sulla trasmissione oro-fecale, ma non è sufficiente a eliminare la malattia, perché la trasmissione mediante secrezioni respiratorie può assumere una notevole rilevanza, rispetto alla trasmissione oro-fecale nei Paesi industrializzati, per le migliori condizioni igieniche realizzate.
Descritta per la prima volta da Michael Underwood, medico britannico, nel 1789, la malattia è stata registrata per la prima volta in forma epidemica nell’Europa di inizio XIX secolo e poco dopo negli Stati Uniti. La diffusione della polio ha raggiunto un picco negli Stati Uniti nel 1952 con oltre 21mila casi registrati. In Italia, nel 1958, furono notificati oltre 8mila casi. L’ultimo caso americano risale al 1979, mentre nel nostro paese è stato notificato nel 1982.
Oggi, la malattia rimane endemica in soli due Paesi: Pakistan e Afghanistan. Dal 1988, il numero di casi di polio in tutto il mondo è stato ridotto del 99,9 per cento, ma sono circa 60 i Paesi ad alto rischio di contagio dove continuano le campagne di vaccinazione su larga scala per proteggere i bambini contro la polio. Se la malattia non verrà completamente debellata, potrebbe verificarsi una nuova insorgenza e causare 200.000 nuovi casi in 10 anni.
È sbagliato pensare che la Polio sia un problema dei Paesi sottosviluppati o in via di sviluppo: il tema delle malattie endemiche è molto attuale anche per i Paesi a vaccinazione totale della popolazione a causa dei continui flussi migratori che minano la raggiunta stabilità sanitaria.