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Gli studenti più bravi hanno un cane a casa
Avere un amico a quattro zampe a casa aiuta lo studente ad affrontare gli esami con maggiore entusiasmo. Lo dimostra uno studio della British Columbia University, in Canada, pubblicato sulla rivista scientifica «Stress & Health» che conferma come la presenza di un cane sia di grande supporto per il benessere degli studenti. La ricerca è stata resa possibile dopo aver preso in considerazione un campione di 246 giovani, i quali hanno avuto la possibilità di trascorrere del tempo insieme a 12 cani operatori di pet therapy, accarezzandoli, coccolandoli ed interagendo con loro. I partecipanti, inoltre, hanno documentato il prima, il durante e il dopo attraverso un questionario. A seguito del contatto con gli animali, i livelli di stress degli studenti, derivanti dalle preoccupazioni per gli impegni legati allo studio e agli esami, sono sensibilmente diminuiti, a riprova degli effetti positivi dell’interazione con i cani.
Stanley Coren, professore emerito di Psicologia presso la Ubc e coautore dello studio, ha definito questi risultati “notevoli”, anche perché le sensazioni di benessere e di autostima hanno accompagnato i ragazzi anche nelle ore successive all’esperimento: “Abbiamo scoperto che, anche a distanza di 10 ore – ha infatti sottolineato la professoressa Frances Chen, a capo della ricerca – gli studenti sperimentavano emozioni meno negative, sentendosi più supportati e meno stressati, rispetto agli studenti che non prendevano parte alla seduta con i cagnolini. Queste sessioni con i cani – ha aggiunto la ricercatrice – forniscono chiaramente dei benefici agli studenti nel breve periodo, quindi riteniamo che le università dovrebbero organizzare degli incontri nei periodi particolarmente stressanti, come quello d’esame. Anche poter disporre di cani per la terapia quando gli studenti eseguono i loro compiti fuori dalle classi può essere d’aiuto”.
I cani da pet therapy stanno diventando assai popolari negli atenei d’oltreoceano: la loro presenza aiuta infatti gli studenti ad avere maggiore concentrazione, voti più alti e percorsi di studio più lineari.
Da qualche tempo anche in Italia la pet therapy ha acquisito un’importanza particolare soprattutto per quanto riguarda i bambini con particolari problemi, gli anziani, alcune altre categorie di malati, di disabili fisici e psichici per i quali il contatto con un animale può aiutare a soddisfare alcuni bisogni (affetto, sicurezza, relazioni interpersonali). La soddisfazione di tali bisogni, necessaria per il mantenimento di un buon equilibrio psico-fisico, è infatti uno degli scopi della pet therapy che offre, attraverso alcune Attività Assistite dagli Animali (AAA), una possibilità in più per migliorare la qualità della vita e delle relazioni umane.
Come informa il Ministero della Salute, la pet therapy può anche contribuire, affiancando ed integrando le terapie mediche tradizionali, al miglioramento dello stato di salute di chi si trova in particolari condizioni di disagio, attraverso Terapie Assistite dagli Animali (TAA), interventi mirati a favorire il raggiungimento di funzioni fisiche, sociali, emotive e/o cognitive. È stato infatti rilevato da studi condotti già negli scorsi decenni e oggi comprovati da sempre più numerose esperienze, che il contatto con un animale, oltre a garantire la sostituzione di affetti mancanti o carenti, è particolarmente adatto a favorire i contatti inter-personali offrendo spunti di conversazione, di ilarità e di gioco, l’occasione, cioè, di interagire con gli altri per mezzo suo.
Può svolgere la funzione di ammortizzatore in particolari condizioni di stress e di conflittualità e può rappresentare un valido aiuto per pazienti con problemi di comportamento sociale e di comunicazione, specie se bambini o anziani, ma anche per chi soffre di alcune forme di disabilità e di ritardo mentale e per pazienti psichiatrici. Ipertesi e cardiopatici possono trarre vantaggio dalla vicinanza di un animale: è stato, infatti, dimostrato che accarezzare un animale, oltre ad aumentare la coscienza della propria corporalità, essenziale nello sviluppo della personalità, interviene anche nella riduzione della pressione arteriosa e contribuisce a regolare la frequenza cardiaca.