A oltre quattro mesi dall’inizio della guerra tra Ucraina e Russia, continuano ad arrivare drammatiche notizie riguardo ai civili e alla situazione socio-sanitaria nelle zone in cui le operazioni militari si ripetono senza sosta. A questo proposito, il Parlamento europeo ha dato il via libera a un prestito macrofinanziario da 1 miliardo di euro per aiutare l’Ucraina a coprire le sue esigenze di finanziamento esterno che sono aumentate a causa della guerra.
Secondo quanto fa sapere Unicef, sono 48 gli operatori sanitari che hanno visitato i centri per gli sfollati interni in Ucraina anche con lo scopo di contrastare la disinformazione sui vaccini e di ridurre la diffusione di malattie infettive. Il percorso andrà avanti per tutta l’estate in cinque regioni dell’Ucraina: Leopoli, Ivano-Frankivsk, Ternopil, Zakarpattia e Chernivtsi. Il personale sanitario dell’Unicef risponderà anche ad alcune delle domande più comuni sulle vaccinazioni e darà consigli agli sfollati su dove e come possono ricevere tutte le vaccinazioni necessarie secondo il calendario vaccinale. Sono previsti inoltre incontri simili in oltre 700 centri temporanei per sfollati interni.
Nelle prime quattro settimane del progetto, gli operatori sanitari hanno fornito consulti a circa 3.000 ucraini, con le regioni di Leopoli e Ternopil che hanno registrato il maggior numero di persone che si sono poi registrate per la vaccinazione. Le persone risultano maggiormente interessate alla vaccinazione contro la difterite e il tetano, il Covid-19, l’epatite B e la poliomielite. Inoltre, i mobilitatori forniscono raccomandazioni sull’allattamento e consulti agli sfollati sul programma multiuso in denaro “Spilno” dell’Unicef. Più di 200 operatori sanitari provenienti da tutta l’Ucraina hanno risposto all’appello per partecipare all’iniziativa. I mobilitatori sanitari sono stati selezionati in base alla loro esperienza nelle vaccinazioni di routine, alle qualifiche mediche, alle competenze sociali e alla motivazione al cambiamento dell’assistenza sanitaria in Ucraina. Molti di coloro che sono stati selezionati sono stati a loro volta sfollati interni, tra cui professori universitari, medici di famiglia e praticanti.
L’attenzione sulle condizioni dei civili e sul fronte sanitario resta alta tanto che nel corso del G-7 dei ministri della Salute, guidato dal ministro tedesco Karl Lauterbach, alla presenza della Commissaria UE Stella Kyriakides, è stato affrontato il tema della gestione dei feriti nel conflitto in Ucraina. “L’Italia – ha commentato il Ministro della Salute Roberto Speranza – ha attivato la sua macchina della solidarietà con la Protezione civile e le Regioni a sostegno dei profughi di guerra e della popolazione colpita, a cui sta fornendo ogni aiuto medico necessario”. Nel corso dell’incontro inoltre si è discusso anche della nuova ondata di Covid e della prossima campagna di vaccinazione autunnale. “È evidente che non siamo fuori dalla Pandemia e che la sfida con il Covid è ancora aperta”, il commento del Ministro.