È innegabile che la tradizione di Halloween stia prendendo sempre più piede anche in Italia.
La festività, che esorcizza in modo stravagante la paura dell’inverno e della morte, è incentrata su decorazioni e costumi fantasiosi e truculenti, ma anche e soprattutto sul rito del “dolcetto o scherzetto”, che vede i bambini in maschera accompagnati dai genitori andare a bussare di casa in casa in cerca di caramelle e leccornie.
A prescindere dal fastidio individuale che si può provare o non provare davanti all’idea della morte sbeffeggiata, questa usanza è sicuramente festosa e formativa perché fa leva, da un lato, sull’innato senso di timore e di curiosità verso un portone ignoto, oltre che sull’aspettativa del premio, e dall’altro sulla generosità di chi, con cura, nei giorni precedenti prepara la cesta di dolci da distribuire e decora la propria casa (o semplicemente l’entrata) con il solo obiettivo di far divertire i bambini del quartiere per la durata effimera di un pomeriggio/sera di squilli ininterrotti di campanello.
Viviamo però in un’epoca di allarmi, continui e giustificati, verso i rischi dell’eccesso di zuccheri nei bambini di oggi.
Dalle carie all’obesità, dal diabete ai problemi cardiocircolatori, dall’aggravamento dei disturbi del comportamento alle disfunzioni metaboliche, fino all’incremento di probabilità di sviluppare tumori, la problematica non è da sottovalutare. Naturalmente non è un pomeriggio isolato di stravizio che crea danni, ma l’interruzione di una buona abitudine inculcata a fatica con la reintroduzione improvvisa e in dosi massicce di una sostanza che comunque può dare dipendenza, e soprattutto la presenza in casa per vari giorni del bottino di caramelle, dolcetti e cioccolatini raccolto ad Halloween, possono vanificare gli sforzi dei genitori nel trasmettere una corretta educazione alimentare. Non è pensabile vietare ai bambini di mangiare il meritato premio e tanto meno requisire la borsetta di Halloween, rovinando la festa. È però possibile almeno provare a porre dei limiti, dei quali discutere in anticipo, su quantità di dolcetti e momento della giornata nel quale assumerli (per esempio uno a colazione, uno dopo pranzo, uno dopo cena, sempre a stomaco pieno per ridurre l’assorbimento repentino di zucchero).
Dagli Stati Uniti arriva poi un personaggio “magico”, la Switch Witch ovvero la Strega dello Scambio (purtroppo l’assonanza si perde nella traduzione italiana, ma resta il significato).
Questa Strega buona è una specie di Babbo Natale, Befana e Topolino o Fatina dei denti messi insieme.
Arriva nelle case la notte di Halloween e lascia ai bambini che dormono regali in cambio di caramelle e cioccolatini raccolti il giorno stesso, dei quali è ghiottissima. Ovviamente il regalo sarà tanto più bello quanto maggiore è il numero di leccornie. Il trucco consiste nell’incoraggiare i bambini a raccogliere quanti più dolcetti possibile, quindi senza rovinare anzi intensificando il senso della celebrazione dal loro punto di vista, ponendoli al contempo davanti alla scelta di rinunciare alla maggior parte di questi dolcetti per darli alla Strega buona in cambio del regalo desiderato. Come per Babbo Natale o per il Topolino dei denti, sta poi ai genitori creare l’atmosfera di magia e mistero intorno al passaggio notturno della creatura incantata, raccontando la storia in forma di favola e magari lasciando cadere “inavvertitamente” una caramella o due lungo il percorso. Introdotta da pochissimi anni, la Switch Witch è oramai diventata un fenomeno anche di marketing e merchandising nei Paesi di lingua anglosassone, con tanto di ™ e libro dedicato. Nell’attesa che i bambini crescano e imparino a gestirsi decidendo consapevolmente cosa mangiare e quando, secondo moltissime mamme questa Strega è una alleata preziosa, l’unica davvero in grado di tenere a bada il Mostro dello Zucchero di Halloween!