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Hiv, una campagna di sensibilizzazione rivolta alla popolazione sessualmente attiva
Prima lo fate, meglio è. È questo lo slogan che accompagna la campagna di comunicazione contro l’Aids 2021 promossa dal Ministero della Salute anche attraverso una copertura mediatica nazionale. La campagna si avvale della collaborazione con il Telefono Verde AIDS e IST dell’Istituto Superiore di Sanità/Ministero della Salute (800861061) e con le principali associazioni di riferimento a livello nazionale. È importante, soprattutto tra i giovani dai 25 ai 29 anni, tenere alta la guardia contro una malattia ancora presente e diffusa. Un test fatto al momento giusto infatti significa cure tempestive e più efficaci e una vita normale.
A partire dagli anni Ottanta, ovvero dalla fase storica in cui Aids e Hiv hanno provocato un numero drammatico di morti nel mondo occidentale e in Italia, dove il contagio si trasformato da epidemia (col picco endemico raggiunto con circa 18 000 nuove infezioni all’anno) a endemia, si cerca di sviluppare un vaccino contro il virus che si trasmette anche attraverso sangue infetto (stretto e diretto contatto tra ferite aperte e sanguinanti, scambio di siringhe), rapporti sessuali (vaginali, anali, orogenitali), con persone a cui è stato diagnosticata l’infezione Hiv, non protetti dal preservativo, da madre con Hiv a figlio durante la gravidanza. Dopo oltre 40 anni di tentativi vani, oggi siamo vicino all’individuazione di una soluzione che potrebbe rappresentare la vera svolta degli anni 2000. Si tratta di un nuovo approccio, basato sulla tecnologia mRNA che ha registrato risultati senza precedenti sulle scimmie (una riduzione dell’80% del rischio di infezione nei soggetti vaccinati). A confermarlo è una ricerca pubblicata su Nature Medicine e firmata anche dal virologo italiano Paolo Lusso, oggi a capo del laboratorio di patogenesi virale al National Institutes of Health di Washington.
L’HIV si può diagnosticare in tempi brevi sottoponendosi al test e, in attesa di una cura che ne consenta la guarigione, sono a disposizione terapie che monitorano l’infezione rallentandone lo sviluppo. In Italia, sulla base dei dati 2020 raccolti nel Rapporto del Centro operativo AIDS (COA) si ricava un’elevata percentuale di diagnosi tardive dell’infezione e che la maggioranza dei nuovi casi si registra soprattutto nei giovani. Pertanto, si è ritenuto necessario porre in essere iniziative finalizzate a prevenire il contagio con particolare riferimento al testing. Il Ministero della salute ha così promosso questa campagna di comunicazione volta a sensibilizzare la popolazione sessualmente attiva, con particolare riferimento ai giovani, ad effettuare il test dell’HIV.