La Voce di MBA

Il 18 maggio al via la riapertura di parrucchieri, bar e ristoranti e il 1 giugno gli stabilimenti balneari

Presentate le linee guida Inail-Iss

 Le ultime news in merito alla fase 2, quella relativa alla convivenza con il nuovo Coronavirus riguardano bar, ristoranti, stabilimenti balneari e parrucchieri. Finalmente dopo due mesi di chiusura si avvicina la data, anzi le date, della riapertura: il 18 maggio via libera a bar, ristoranti e parrucchieri mentre il 1 giugno è la volta degli stabilimenti balneari. Ma non tutto sarà come prima, è necessario seguire delle regole precise tenendo conto dei due documenti pubblicati da Inail-Iss per evitare nuovi contagi e per non buttare all’aria tutti i sacrifici e gli sforzi fatti fino ad oggi.

Ha fatto discutere l’ultimo Dpcm, quello sulle progressive riaperture il 4 maggio delle attività produttive e degli esercizi commerciali presentato in conferenza stampa a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte che prevedeva, tra gli altri, solo il servizio take away per bar e ristoranti e al 1 giugno la ripresa di parrucchieri e centri estetici. Sono stati sollevati diversi interrogativi che hanno portato ad un accordo tra le Regioni e il Governo: il 18 maggio negozi, bar, ristoranti e parrucchieri potranno rialzare le saracinesche. Inoltre, da lunedì non ci sarà più l’obbligo dell’autocertificazione da presentare durante gli spostamenti, al momento sempre all’interno della Regione di appartenenza, e oltre ai congiunti si potrà fare visita anche agli amici. Buone notizie anche dal fronte “bellezza”: dal 18 maggio si potrà tornare dal parrucchiere mantenendo la distanza di sicurezza e nella prenotazione, obbligatoria, in modo da programmare gli appuntamenti scaglionati, bisogna specificare il tipo trattamento. La mascherina deve essere indossata da tutti e gli attrezzi di lavoro saranno sanificati alla fine di ogni trattamento.

 I documenti tecnici pubblicati da parte dell’Inail e Iss, uno sulla balneazione, l’altro sulla ristorazione, evidenziano, il primo un’analisi di rischio e le misure di contenimento del contagio nelle attività ricreative di balneazione e l’altro un’ipotesi di rimodulazione delle misure nel settore della ristorazione.

Come cambieranno le abitudini con le nuove regole?

Si può tornare a consumare nei bar e a pranzo o cena al ristorante ma con prenotazione obbligatoria, senza il buffet e sempre rispettando la distanza di sicurezza. Ogni cliente dovrà avere a disposizione 4 metri quadri, fatta salva la possibilità di adozioni di misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie in plexiglass.

Lo scenario balneare prevede un preciso distanziamento sociale in spiaggia: almeno due metri per lettini e sdraio non posizionati sotto l’ombrellone, cinque metri tra le file degli ombrelloni e quattro metri e mezzo tra quelli della stessa fila. No alle attività ludico-sportive e giochi di gruppo che possono dar luogo ad assembramenti e, per lo stesso motivo, restano chiuse le piscine presenti all’interno degli stabilimenti. I lettini saranno igienizzati ad ogni cambio di cliente. “Per consentire un accesso contingentato agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate –  si legge in una nota dell’Inail – viene suggerita la prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie. Si raccomanda, inoltre, di favorire l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci con carte contactless o attraverso portali/app web. Vanno inoltre differenziati, ove possibile, i percorsi di entrata e uscita, prevedendo una segnaletica chiara. È opportuno anche privilegiare l’assegnazione dello stesso ombrellone ai medesimi occupanti che soggiornano per più giorni”.

E per le spiagge libere cosa prevedono le linee guida?

Tenendo conto delle specifiche caratteristiche delle spiagge libere, “dovranno essere localmente definite puntualmente le modalità di accesso e di fruizione, individuando quelle più idonee ed efficaci”. Dovranno essere affissi nei punti di accesso alle spiagge libere – si legge – cartelli in diverse lingue contenenti indicazioni chiare sui comportamenti da tenere, in particolare il distanziamento sociale di almeno un metro ed il divieto di assembramento. Va mappato e tracciato il perimetro di ogni allestimento (ombrellone/sdraio/sedia), – ad esempio con posizionamento di nastri – che sarà codificato rispettando le regole previste per gli stabilimenti balneari, per permettere agli utenti un corretto posizionamento delle attrezzature proprie nel rispetto del distanziamento ed al fine di evitare l’aggregazione. Devono essere assicurate opportune misure di pulizia della spiaggia e di igienizzazione delle attrezzature comuni, come ad esempio i servizi igienici, se presenti. È opportuno, ove possibile, conclude il documento, affidare la gestione di tali spiagge ad enti/soggetti che possono utilizzare personale adeguatamente formato, valutando altresì la possibilità di coinvolgimento di associazioni di volontariato, soggetti del terzo settore, etc., anche al fine di informare gli utenti sui comportamenti da seguire”.

In attesa del nuovo Dpcm che regolamenterà le riaperture, stando alle linee guida si prevede un’estate decisamente diversa da quella che siamo abituati a trascorrere con un’attenzione alla prevenzione unica nel suo genere.

 

 

 

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