Per tradizione gennaio è il mese dei buoni propositi. Con alle spalle dodici mesi di eccessi, strappi alla regola e di pigrizia, rispetto all’avvio di nuove buone pratiche per la salute, il primo mese dell’anno si conferma un ottimo alleato di iniziative a tutela della salute e della prevenzione stessa. Così, mentre riparte il ‘Veganuary’, ovvero un regime alimentare perlopiù vegetariano e ancorato alla terra, c’è anche spazio per il ‘Dry january’ che induce a rinunciare all’alcol per l’intero mese. Ma, come spesso accade, se da un lato c’è chi prende l’iniziativa alla lettera, è questo il caso del ministero della Salute francese che ha promosso la campagna per la riduzione del consumo di alcolici, dall’altra c’è chi non è del tutto convinto.
Lo start si preme una volta archiviate le abbondanti tavolate delle festività natalizie ed è per questa ragione che l’iniziativa si presenta come un ottimo modo per mettere in standby le bevande alcoliche contribuendo, in questo modo, alla riduzione del grasso epatico, della glicemia e del colesterolo nel sangue. Un intero mese di ‘disintossicazione’ dall’alcol assicura una serie di benefici psicologici, come anche emerso dal dai risultati del sondaggio pubblicato da ‘The Conversation’ curato dall’Università del Sussex e dal team guidato dal professore di psicologia Riccardo de Visser su dati del 2018.
Lo studio si basa sui questionari sottoposti a 4.232 adulti che hanno preso parte al Dry January, appunto. I partecipanti sono stati intervistati prima di dare inizio al ‘mese no alcol’ e, a seguire, nel corso della prima settimana di febbraio, a esperimento concluso. Oltre la metà di loro ha affermato di aver migliorato la qualità del sonno. Il 52% ha affermato di sentirsi più energico, mentre il 50% ha detto di sentirsi bene in generale. Inoltre, cosa certamente da non trascurare, il 63% dei partecipanti ha dichiarato che il dry january ha contribuito tutelare le finanze (avendo risparmiato sul fronte delle bevande alcoliche).
Tuttavia, pur essendo lodevole lo spirito dell’iniziativa, per la scienza non si tratta poi di un’occasione per la prevenzione di tumori. Gli scienziati concordano sul fatto che non esiste una dose sicura di alcolici. Inoltre, come riportato dal Corriere online, “secondo una revisione di studi il consumo di bevande alcoliche, anche in quantità moderate, aumenta il rischio di sette diversi tipi di tumore”. Ciò che è certo però è che aderire al Dry janyary abitua le persone a bere meno e con responsabilità (anche quando non ci si deve mettere alla guida).