Allarma il doodle che Google propone oggi, venerdì 22 aprile, in occasione della Giornata mondiale della Terra. Per celebrare questa data importante il motore di ricerca ha voluto confrontare alcune immagini satellitari scattate in diversi anni. In circa un ventennio la situazione è capitolata e lo scioglimento dei ghiacciai mostra l’effettivo stato di salute della Terra, fortemente condizionato dagli effetti del riscaldamento globale.
Utilizzando le immagini in time-lapse di Google Earth Timelapse e di altre fonti sono state realizzate quattro gif dedicate ad altrettante località del Pianeta. La prima mostra la “ritirata” del ghiacciaio del Monte Kilimangiaro (Tanzania) con le immagini scattate dal 1986 al 2020. Si passa poi al ghiacciaio di Sermersooq (Groenlandia), il cui ritiro è documentato con immagini scattate dal 2000 al 2020. La terza gif documenta lo sbiancamento dei coralli a Lizard Island (Australia). Le immagini sono state acquisite ogni mese da marzo a maggio 2016. Si conclude con le foreste di Harz (Germania) distrutte dall’invasione dei coleotteri, a sua volta causata dall’aumento delle temperature e della siccità.
La Giornata mondiale della Terra nasce proprio come occasione pubblica di riflessione che non tralascia neppure la relazione che intercorre tra l’uomo e la sua casa naturale. Si tratta di una ricorrenza annuale istituita oltre cinquant’anni fa, era il 1969, a seguito del disastro ambientale avvenuto a Santa Barbara. Il 29 gennaio di quell’anno una piattaforma petrolifera della Union Oil – localizzata a 200 chilometri dalle coste di Los Angeles – esplose per la forte pressione provocata dal trivellamento del fondale marino. Si riversarono in mare più di 10 milioni di litri di petrolio. Il bilancio fu drammatico: la catastrofe causò la morte di migliaia di gabbiani, delfini, foche e leoni marini. Un anno dopo, in occasione del primo anniversario del disastro, 20 milioni di americani avviarono una delle prime mobilitazioni in difesa della Terra. Nel 1990 venne organizzato il secondo Earth Day partecipato da oltre 200 milioni di persone di 141 Paesi del mondo.
Ma qual è lo stato di salute della Terra? Si può dire che il nostro Pianeta è un vero e proprio sorvegliato speciale, un paziente da tenere costantemente monitorato. È quanto rivelato dal WWF con il documento “Un pianeta in bilico” pubblicato proprio in occasione del 22 aprile. Ben il 75% della superficie terrestre non coperta da ghiaccio è già stata significativamente alterata, la maggior parte degli oceani è inquinata e più dell’85% delle zone umide è andata perduta. Le specie attualmente minacciate di estinzione sul pianeta sono 1 milione. Il tasso di estinzione di specie animali e vegetali è 1.000 volte superiore a quello naturale. Inoltre, nonostante siano aumentate le politiche ambientali a favore della biodiversità, oggi registriamo il 68% in meno delle popolazioni di vertebrati. Circa il 25% delle 93.579 specie per le quali è valutato lo status di conservazione (inserite nella Lista rossa IUCN), è attualmente minacciato di estinzione. Il più importante fattore diretto alla base della perdita di biodiversità negli ultimi decenni è stato il cambiamento dell’uso dei suoli e, principalmente, la conversione di habitat primari incontaminati in sistemi agricoli: l’agricoltura consuma oggi il 40% della superficie terrestre, ed è responsabile del 23% delle emissioni di gas serra.
Un resoconto non così felice.