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In Cina sarà possibile abortire solo se “ben motivato”
Indiscusso protagonista di queste settimane, dal grande schermo alla pubblica piazza, la pratica dell’aborto torna a scaldare il dibattito internazionale. Questa volta, dopo le novità sulla contraccezione arrivate dalla Francia, le parole del Papa e il referendum di San Marino che di fatto depenalizza l’interruzione della gravidanza, è la Cina a introdurre importanti novità sull’aborto. Tra i banchi del governo di Pechino infatti si è stabilito, tra non poche preoccupazioni manifestate dalla popolazione, che il Paese limiterà il numero di aborti effettuati non per “scopi terapeutici”. La misura è dettata dalle nuove Linee guida relative alla salute riproduttiva delle donne e al benessere delle future mamme. Nel documento si fa riferimento al «migliorare l’accesso generale delle donne ai servizi sanitari pre-gravidanza».
Tuttavia, anche in questo caso, alla base della decisione del Consiglio di Stato c’è la brusca frenata demografica di un Paese certamente popoloso ma che da anni ravvisa un arresto delle nascite da tenere sotto controllo (dal 2011 al 2020 si registra il tasso di crescita demografica più basso registrato dagli anni ’50). Pertanto in Cina l’aborto sarà limitato nei casi in cui non sarà motivato da valide ragioni terapeutiche. Il documento contenente la nuova misura non specifica tuttavia se la finalità sarà perseguita a favore della contraccezione o se saranno introdotti limiti effettivi alle richieste di interruzione di gravidanza.
Non l’hanno presa a cuor leggere i cittadini che temono di tornare agli anni ’70 quando Pechino introduceva la “politica del figlio unico”, poi abolita dalla Corte Suprema cinese nel 2013. Oggi infatti nel Paese resta in vigore una normativa che scoraggia civilmente e penalmente un numero superiore a due.Anche in quel caso si trattava di una misura che andava incontro all’esigenza demografica: con questo Piano il Governo di Deng Xiaoping vietava alle donne di avere più di un figlio con l’obiettivo di dimezzare la popolazione nell’arco della vita media di una generazione di individui. In questo modo gli aborti non solo erano caldamente consigliati, laddove non si intendesse andare contro il volere governativo, ma diventavano “selettivi” perché spesso si prediligeva il sesso maschile a quello femminile.
Sulla base delle statistiche fornite da Pechino, dagli anni ’70 al 2013 in Cina sono stati eseguiti 336 milioni di aborti.