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In due si vive meglio, boom di parti gemellari in tutto il mondo
“Genitori in trappola”, “Due gemelle a Parigi”, “Matrimonio a 4 mani”, “I babysitter”. E potremmo andare avanti all’infinito citando titoli di film, trasmessi tanto dal grande schermo quanto in televisione, accomunati da una delle tematiche più affascinanti di sempre, i gemelli. Dall’astrologia alla gravidanza, i gemelli uniscono e sono fonte di ispirazione essendo la rappresentanza fisica della mancanza di differenza. Ed effettivamente è proprio questa peculiarità ad aver segnato questi ultimi anni nel mondo caratterizzati da un incremento considerevole dei parti gemellari. Si registrano oltre 1,6 milioni all’anno, in pratica un neonato ogni 42 è un gemello. Siamo di fronte al picco più alto degli ultimi quarant’anni, e probabilmente di tutta la storia dell’umanità, raggiunto per il maggior ricorso alle tecniche di riproduzione medicalmente assistita oltre che per l’età sempre più avanzata delle madri. A certificarlo sono i numeri raccolti su oltre un centinaio di Paesi dagli esperti che lavorano presso l’Università di Oxford, l’Istituto francese di studi demografici (INED) e l’Università olandese di Radboud. I risultati sono pubblicati sulla rivista Human Reproduction.
L’aumento dei parti gemellari corrisponde a un diffuso progresso delle tecniche mediche e della ricerca scientifica. A fronte del quindicennio 1980-1985, nel periodo 2010-2015 in 165 Paesi del mondo le tecniche di riproduzione medicalmente assistita sono aumentate diffondendosi in maniera esponenziale: non solo fertilizzazione in vitro, ma anche stimolazione ovarica e inseminazione artificiale. Sviluppate nei Paesi più avanzati negli anni ’70, si sono poi allargate anche all’Asia e all’America latina tra gli anni ’80 e ’90, raggiungendo le regioni più ricche dell’Africa e dell’Asia meridionale dopo il 2000.
Nel Nord America e in Africa i numeri sono cresciuti di oltre l’80% e in Africa questo incremento è dovuto alla crescita demografica. Al momento, l’80% dei parti gemellari su scala globale si concentra nei continenti africano e asiatico. Il tasso è così elevato in Africa perché lì nascono molti gemelli dizigoti, ovvero gemelli che derivano da due cellule uovo differenti.
Un interessante studio della Dottoressa specialista in neurologia e psichiatria Alessandra Piontelli dal titolo “Gemelli nel mondo” presenta la percezione che le diverse popolazioni mondiali hanno dei gemelli. Alcune società li venerano mentre altre li rifiutano. Percorrendo il globo in lungo e in largo, dal Paraguay all’Etiopia, da Papua Nuova Guinea alle Filippine, Alessandra Piontelli tesse la trama di una narrazione illuminante sul ruolo che i gemelli ricoprono nelle tradizioni e nelle usanze etniche e, al tempo stesso, svela caratteristiche poco note della condizione umana. “La demonizzazione dei gemelli più che curiosa è tragica – ha spiegato Piontelli in occasione della pubblicazione del suo studio – ma anche legata alla povertà estrema e ai disagi e superstizioni delle popolazioni che la praticano. La santificazione ha degli aspetti invece più curiosi. Per esempio il legame speciale che unisce i gemelli è riconosciuto in vari modi. In Benin, Togo e Nigeria i gemelli figurano sulla moneta del paese come due statuette di legno unite da una catena. Quando un gemello muore, l’altro/a deve portare sempre con sé l’effigie del gemello perduto e così via. In queste zone non sia fa una distinzione tra gemelli. Le coppie di sesso opposto sono considerate delle coppie di gemelli monozigoti. L’importante è aver condiviso con un altro/a il periodo della gravidanza”.