La lotta al virus COVID-19 continua instancabilmente nel segno di una battaglia rivoluzionaria e innovativa. L’ultima tappa di questa esplorazione, che sta dando i suoi frutti attraverso la campagna vaccinale, è a Lille, in Francia, dove un team di ricercatori testano la positività al Covid-19 in pochi minuti attraverso un campione salivare e un adattatore per smartphone. Ad aver lanciato (ancora in fase sperimentale) il rivoluzionario sistema di test salivare è una squadra nata in pieno lockdown, nella primavera scorsa, per coordinare e accompagnare la ricerca sul Covid-19. L’affidabilità del test sarebbe vicina al 90% secondo la sperimentazione già avviata, contro il 95% dei tamponi molecolari. Il sistema, battezzato “Cordial-1”, consiste nel prelievo di una goccia di campione di saliva da depositare su una apposita striscetta di tessuto, introdotta poi all’interno di una provetta. Il contenuto viene poi messo a contatto di un elettrodo, una sorta di chiavetta USB, connessa allo smartphone. In 10 minuti, sullo schermo appare il risultato del test.
Intanto, lavorano sul campione salivare anche gli esperti dell’Università di Yale. “Abbiamo scoperto – scrivono in un articolo pubblicato sulla rivista Medrxiv – che la carica virale della saliva era significativamente più alta in quelli che hanno manifestato un aumento della gravità della malattia e mostrava una capacità superiore rispetto alla carica virale rinofaringea nel predire la mortalità nel tempo”. Dopo aver appurato gli effetti su un campione di oltre 150 pazienti si è concluso che una forte carica virale presente nella saliva era associata a una maggiore gravità della malattia. “Questa carica virale – proseguono – è stata associata a molti marcatori infiammatori Covid-19 e a citochine di risposta immunitaria di tipo 1”. In buona sostanza, l’evoluzione dell’infiammazione è stata riscontrata attraverso i test salivari e non con i tamponi tradizionali.
In conclusione, il test della saliva potrebbe rivelarsi molto più utile dei tamponi, in quanto esso “riflette soltanto la replicazione virale del tratto respiratorio superiore, fondamentale per la trasmissione del Coronavirus, ma non di quello inferiore, la chiave della gravità della malattia. La saliva può rappresentare meglio ciò che sta accadendo nel tratto respiratorio inferiore”. Di fatto, si tratta di risultati in attesa di conferma e che necessitano di ulteriori sperimentazioni per essere individuati come verità scientifica, ma siamo sempre di fronte a un’interpretazione innovativa della patologia.