La Voce di MBA

Incontinenza: disagio senza vergogna

Incontinenza urinaria

INCONTINENZA URINARIA FEMMINILE, UN DISAGIO CHE NON DEVE ESSERE SOPRAFFATTO DALLA VERGOGNA.
Per tutto il mese di novembre visite gratis presso l’ospedale San Giovanni di Dio di Firenze
 
L’incontinenza urinaria femminile è un problema da non sottovalutare. Stando ai dati, questa patologia può colpire il 40% delle donne che dopo una gravidanza possono andare incontro a un difetto del pavimento pelvico, in particolare incontinenza urinaria e prolasso degli organi pelvici. Il problema principale è che spesso le donne che hanno partorito, soprattutto le più giovani, provano un certo imbarazzo a dichiarare al proprio medico il disagio di un’incontinenza urinaria. L’Ospedale San Giovanni di Dio, dell’Azienda Ospedaliera di Firenze, per tutto il mese di novembre, offre un accesso libero e gratuito a tutte le donne che soffrono di questo disagio presso il centro di Uroginecologia.
Mutua MBA, nell’ottica della promozione della salute, per saperne di più, ha intervistato la dottoressa Paola Del Carlo, Direttrice del Reparto di Ginecologia all’ospedale San Giovanni di Dio di Firenze.
 
Paolo Del CarloStando alle stime il 40% delle donne dopo una gravidanza può andare incontro a un difetto del pavimento pelvico, in particolare incontinenza urinaria e prolasso degli organi pelvici. Quali sono le cause?
“La prevalenza del prolasso degli organi pelvici colpisce fino al 40% nelle donne di età superiore ai 45 anni, con milioni di donne colpite in tutto il mondo e l’incidenza è in continuo aumento a causa dell’invecchiamento della popolazione e l’aumento dell’obesità. Esiste un aumento significativo (Slieker-Ten Hove MC, 2009) specialmente dopo il secondo parto e Mant J, nel 1997, ha dimostrato che le donne con due bambini hanno un rischio 8.4 volte maggiore di sviluppare il prolasso degli organi pelvici. Le cause vanno quindi ricercate all’interno di quei fenomeni, mediati dall’assetto ormonale tipico dello stato gravidico e del periodo puerperale (imbibizione dei tessuti e legamenti, rilassamento fibrocellule muscolari, ecc), associati ai fenomeni più strettamente meccanici che avvengono durante il parto (es. eccessivo prolungamento del secondo stadio del travaglio).
Tuttavia, il rilassamento del pavimento pelvico e i sintomi ad esso correlati, si osservano anche in donne che non hanno mai partorito”.
 
È  un problema che colpisce di più una determinata fascia di età o no?
“Sicuramente si osserva un aumento della patologia nel periodo post-menopausale (>50anni) allorquando la carenza estrogenica tipica della menopausa esercita i suoi effetti negativi sui tessuti molli perineali, con un progressivo peggioramento negli anni successivi”.
 
Il pavimento pelvico è un organo del corpo femminile molto importante, ma spesso sottovalutato dalle donne. Secondo lei, perché? 
“Il fatto che le donne sottovalutino l’importanza della integrità del pavimento pelvico sembra soprattutto un fatto culturale e di scarsa educazione/informazione. Quando i disagi si rendono evidenti, parte del danno è già avvenuto e ci si domanda perchè non siano state attivate, tempestivamente, cure appropriate e misure finalizzate alla prevenzione, al ripristino e alla riabilitazione”.
 
La maggior parte delle donne riscopre, generalmente, questa parte del corpo nel momento del parto quando il perineo, non adeguatamente preparato, viene sottoposto a episiotomia o subisce fastidiose lacerazioni, oppure nel post-parto, quando potrebbe capitare di andare incontro a fastidiosi problemi di incontinenza che, se non trattati, rischiano di diventare molto seri in terza età. Quali sono i suoi consigli?
“Il progetto riabilitativo del piano perineale, dovrebbe essere parte integrante della cura della puerpera in tutti i reparti di ostetricia.
Semplici informazioni e schede esemplificative degli esercizi da svolgere a casa, potrebbero essere consegnati alla dimissione. In questa fase l’Ostetrica è la figura di riferimento”.
 
L’Azienda sanitaria di Firenze apre per tutto novembre le porte dell’ospedale San Giovanni di Dio offrendo un accesso libero e gratuito a tutte le donne che soffrono di questo disagio. Qual è l’obiettivo?
“L’iniziativa di aprire le porte dell’ospedale, direttamente all’utenza, attraverso il “Mese dell’incontinenza urinaria femminile”, che abbiamo attivato all’Ospedale di San Giovanni di Dio, vuole mettere l’accento su questo disagio femminile per far sapere a tutti che esiste, per far emergere il sommerso, per far sapere che c’è attenzione al problema e che non bisogna aver paura di affrontarlo. Infine, per informare che esistono possibilità di cura e guarigione.
Diamo grande rilevanza alla ginnastica riabilitativa del pavimento pelvico e questi incontri saranno anche l’occasione per semplificare il percorso e l’accesso a questa modalità terapeutica”.
 
Com’è possibile usufruire del servizio? 
“Tutti i lunedì dalle 8.30 alle 11.30 senza appuntamento, gratuitamente e senza impegnativa del medico curante, ci si può rivolgere alla stanza n. 12 al piano terreno del padiglione Vespucci dell’ospedale di Torregalli. Per informazioni ci si può rivolgere allo 055-6932820 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12”.
 
Oggi grazie alle campagne di sensibilizzazione, allo sviluppo di percorsi diagnostici multidisciplinari integrati, al miglioramento delle tecniche chirurgico/protesiche e ai nuovi aiuti farmacologici, è possibile risolvere i disturbi dell’incontinenza urinaria femminile che alterano pesantemente la qualità della vita di donne.
Mutua MBA ricorda a tutte le donne che è arrivato il momento di andare oltre i tabù perché “La salute è il primo dovere della vita” O.W.

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