Questo sito Web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Influenza, 500 mila contagi in una settimana
Solo in una settimana in tutta Italia sono stati registrati 500 mila contagi di influenza.
Si parla di picco epidemico stagionale che generalmente si presenta nei mesi più freddi dell’anno, ovvero in gennaio e febbraio. “Ancora un brusco aumento del numero di casi di sindrome influenzale. Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 571mila”.
È quanto viene reso noto dal bollettino FluNews-Italia, diffuso dall’Istituto Superiore di sanità (Iss) secondo cui solo nella terza settimana del 2019 sono stati segnalati 125 casi gravi da influenza confermata di cui 23 deceduti. Inoltre, nell’83 per cento dei casi i soggetti non erano vaccinati. L’incidenza totale è stata pari a 9,4 casi per mille assistiti. Circa il 73 per cento dei casi di sindrome simil-influenzale ha riferito di non essersi sottoposto a una visita da parte di un medico ma di aver riscontrato una sindrome simil-influenzale. Come spesso si ripete in caso di picchi influenzali, anche in questo caso le fasce della popolazione più interessate sono le più vulnerabili, ossia i bambini sotto i 5 anni e gli adulti over 75. Il livello di incidenza, in Italia, è pari a 9,4 casi per mille assistiti. Piemonte, Trento, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania e Sicilia le Regioni maggiormente colpite.
L’influenza si presenta con gli stessi sintomi: brividi di febbre, dolori articolari, tosse e debolezza. Per chi non si è vaccinato, il consiglio ovviamente è quello di seguire le indicazioni del proprio medico. Riposo a letto, reidratazione con bevande calde, farmaci antifebbrili, calmanti della tosse e mucolitico, emollienti e balsamici, e poi è sempre una buona idea aver un po’ di cautela per evitare di incorrere nelle complicanze come bronchiti, broncopolmoniti e otiti. L’influenza a meno di complicanze impegna l’organismo per un periodo che va da tre a cinque giorni, duranti i quali è bene riposare a letto evitando di esporsi a sbalzi di temperatura
Un sostegno decisivo può essere ricercato nell’alimentazione. Aumentare le calorie consumate, iniziando la mattina a colazione con latte, miele o marmellata e pranzando con pasti caldi come zuppe, verdure, legumi accompagnati da frutta. Questi alcuni rimedi che aiuterebbero a rafforzare, con l’apporto di vitamine, le difese immunitarie dal rischio dell’insorgenza dell’influenza favorita dal freddo gelido. Si tratta di alcuni consigli dati dalla Coldiretti che ha messo a punto una “dieta antivirus” con l’arrivo dell’influenza. Negli ultimi 15 anni – sottolinea la Coldiretti – le stagioni con il maggior numero di malati sono state quelle del 2017-2018, del 2004-2005 e del 2010-2011, mentre adesso la tendenza è in crescita ma non siamo ancora al picco massimo dell’influenza.
Per combattere l’epidemia – evidenzia la Coldiretti – oltre alle normali regole di igiene e ai farmaci in caso di necessità, anche la tavola gioca un ruolo strategico: oltre a frutta a verdura ricca di antiossidanti non devono mancare – continua la Coldiretti – latte, uova e alimenti ricchi di elementi probiotici quali yogurt e formaggi come il parmigiano e, per alcuni esperti, anche il miele e l’aglio, che contiene una sostanza, l’allicina, particolarmente attiva nella prevenzione.
Con la discesa del termometro arriva anche il “permesso” ad aumentare le calorie consumate in relazione ad attività, sesso, età e necessità personali.