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Influenza e Covid nelle case degli italiani: tanti gli accessi al pronto soccorso
Mal di gola, congestione, rinorrea, tosse, spossatezza, dolori muscolari, febbre. Influenza (630mila casi soltanto nell’ultima settimana) e Covid sono sgraditi compagni di vacanza degli italiani che, nel corso di questi giorni, hanno dovuto abbandonare impegni e piani festivi per far fronte a sintomi variegati. Non basta. In molti infatti si sono rivolti al medico di base (compresi i pediatri) e al pronto soccorso probabilmente perché colpiti da “Flurona”, simultaneamente dal Covid e dall’influenza visto che si tratta di due virus diversi pur con tantissime similitudini. “Forse il peggio deve ancora arrivare” ha detto a “Mattino Cinque News” Matteo Bassetti spiegando che stiamo assistendo a un incremento costante dell’influenza, a discapito del Covid, che arriverà al suo picco intorno a Capodanno o alla prima settimana di gennaio.
Nella settimana dall’11 al 17 dicembre, sono risultati positivi al virus respiratorio sinciziale l’8,5% dei campioni analizzati. Il 12,5% è risultato positivo per SarsCoV2. Nella stessa settimana l’incidenza delle sindromi simil-influenzali si è attestata a 15 casi ogni mille abitanti, rispetto all’11,94 della scorsa settimana. I bambini sono i più colpiti. Aumentano i casi specialmente nei bambini per quanto riguarda il virus sinciziale: nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 38,04 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 15,97 nella fascia 15-64 anni a 14,92 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 8,74 casi per mille assistiti.
La stagione influenzale “sembra ripetere quella dello scorso anno che raggiunse un picco precoce nella prima metà di dicembre. Oggi probabilmente il picco non è stato ancora raggiunto ma ha toccato livelli simili a quelli di fine 2022. “Stiamo assistendo a una crescita delle infezioni respiratorie: oltre il 20% sono infezioni influenzali, circa il 12% infezioni da Covid. I bambini contraggono soprattutto rinovirus e virus sinciziale, gli anziani soprattutto infezioni da Covid. In ospedale osserviamo che il numero di ricoverati è concentrato su anziani e pazienti con comorbidità. Ripetiamo che, nonostante la situazione sia completamente diversa rispetto agli anni passati, per alcune fasce d’età è ancora importantissima la vaccinazione”. A dirlo è il direttore scientifico dello Spallanzani, Enrico Girardi.