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INFLUENZA STAGIONALE, PICCO ATTESO PER FINE MESE

Come capire se è influenza o malanno di stagione? I 5 segnali degli esperti americani della Cleveland Clinic

È atteso per fine mese il primo picco influenzale del nuovo anno.

Secondo gli ultimi dati relativi alla sorveglianza epidemiologica delle sindromi influenzali, elaborati dal Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità attraverso il bollettino Influnet il numero dei casi stimati nella settimana che ha preceduto il natale è pari a circa 225.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 1.500.000 casi.

Il livello di incidenza in Italia è pari a 3,7 casi per mille assistiti. Colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza pari a 11,1 casi per mille assistiti. Si va dunque, per la fascia di età pediatrica, verso un’intensità media dell’influenza, stabilita nella soglia pari a 12,89 casi per mille assistiti. Umbria, P.A. di Trento, Abruzzo e Sicilia le Regioni maggiormente colpite.

Sembrerebbe che per il nuovo anno i numeri siano destinati a salire.

“Al momento, anche se siamo entrati nella fase epidemica l’andamento dei casi è più a rilento rispetto alla scorsa stagione, pur rilevandosi un loro aumento. I virus influenzali che stanno circolando maggiormente sono l’AH3N2, che colpisce maggiormente gli anziani, e l’AH1N1, virus che è è stato responsabile della pandemia influenzale del 2009. Ma il fatto che l’aumento dei casi proceda più a rilento – chiarisce – può dipendere da vari fattori, come la suscettibilità della popolazione o la mutazione dei virus”.

 Le parole del Direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Iss Giovanni Rezza.

Per quanto riguarda il ricorso alla vaccinazione antinfluenzale sembrerebbe che quest’anno si sia registrato un aumento. “Non ci sono ancora dati definitivi – ha affermato Rezza – ma le scorte vaccinali si sono esaurite prima ed è probabile un maggior ricorso alla vaccinazione specie da parte degli anziani, e questo ha diminuito notevolmente il rischio di casi gravi. Dal momento che la maggioranza dei casi si registra però tra i bambini, che solitamente non vengono vaccinati, l’andamento lento nella circolazione dei virus non credo possa attribuirsi all’effetto della vaccinazione”.

Il picco influenzale probabilmente arriverà a fine mese come ha dichiarato Rezza “se negli ultimi due anni si è registrato in anticipo agli inizi di gennaio, quest’anno arriverà probabilmente tra fine gennaio e inizi febbraio”.

Ma quando siamo di fronte alla tanto temuta influenza (malattia virale) e quando invece è malessere stagionale?

I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), ed altri specialisti di disturbi infettivi Usa suggeriscono di farsi ‘5 domande’ per capire la differenza.

Se il malessere si è scatenato in fretta con sintomi forti nel giro di poche ore è con tutta probabilita’ influenza. L’influenza ha dei sintomi specifici come spiegato Alan Taege, medico della Cleveland Clinic, “fa sentire tutto d’un tratto doloranti e sfiniti”.

I raffreddori invece solitamente presentano problemi diversi, dal mal di gola alla congestione, in modo graduale”.

Se la temperatura e’ sopra i 37.8 gradi e’ quasi certamente influenza.

I raffreddori possono causare un aumento, ma la febbre raramente supera i 37-37.5 gradi.

Anche il mal di testa generalizzato e forte è un sintomo che solitamente accompagna l’influenza. Mentre non si presenta per il comune raffreddore almeno che si soffre di sinusite, ma in questo caso è localizzato. In sostanza, i sintomi dell’influenza sono piu’ virulenti ed aggressivi e se mal di gola e starnuti possono in realta’ essere presenti con entrambe le patologie, con il raffreddore sono piu’ lievi.

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