Malattie croniche non trasmissibili con topic su innovazione in campo diagnostico o innovazione in campo terapeutico. È questa la tipologia progettuale maggiormente finanziata dal Ministero della Salute (oltre 30 milioni di euro) con il secondo avviso pubblico del Piano nazionale di ripresa e resilienza, pubblicato il 24 aprile dello scorso anno. Nello specifico, restando in questo ambito, su 294 proposte progettuale, ne sono state finanziate 172, un ottimo riscontro per la ricerca biomedica. A seguire, tra i numerosi progetti, ben 334, che accederanno ai 312.339.610,91 euro di finanziamenti ne sono stati finanziati 52 riguardanti i tumori rari, altrettanti 52 progetti che mirano a colmare il gap tra ricerca e industria, che si crea nell’intervallo tra la fase della scoperta e quella della messa a punto; 34 in relazione alle malattie croniche non trasmissibili con topic su fattori di rischio e prevenzione o Eziopatogenesi e meccanismi di malattia, e 24 per le malattie rare. Complessivamente, sono state 533 le proposte di progetti di ricerca presentate da ricercatori operanti in strutture del Servizio Sanitario Nazionale e certificati dai rispettivi destinatari istituzionali.
Quando si parla di malattie croniche non trasmissibili (MCNT), si fa riferimento a malattie cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie croniche, diabete, problemi di salute mentale, disturbi muscolo scheletrici. Si tratta di patologie spesso annoverate, a livello mondiale, tra le principali cause di morte e sono responsabili per quasi il 70% delle morti, la maggior parte delle quali si verifica nei Paesi a basso e medio reddito. Come illustra l’Istituto superiore di sanità, in Italia le malattie croniche non trasmissibili (MCNT) sono ritenute responsabili, per il 2010, del 92% dei decessi totali registrati, in particolare le malattie cardiovascolari (41%), i tumori (29%), le malattie respiratorie croniche (5%) e il diabete (4%) (1). Recentemente inoltre si è registrato un progressivo aumento della speranza di vita (84 anni per le donne e 79 per gli uomini – dati 2010), ma a causa delle MCNT, che pesano per oltre il 75% sul carico di malattia globale, la speranza di vita libera da disabilità si attesta su valori molto più contenuti e simili per entrambi i sessi (circa 65 anni) (2).
Come comunica il Ministero della Salute, la valutazione dei progetti è stata svolta in modo da assicurare una netta separazione tra le fasi istruttorie, di valutazione e di audit. La valutazione si è svolta in due fasi: la prima, di valutazione scientifica secondo il sistema della peer review, da parte di due revisori internazionali. Dopo la valutazione autonoma ed indipendente di ciascuno dei due revisori (assegnati per area specifica di expertise rispetto alle proposte progettuali da valutare), i due revisori si sono confrontati con il sistema del Face-to-Face (F2F) per giungere all’accordo; la seconda, attraverso la valutazione di specifici panel scientifici, uno per tematica, per l’ulteriore verifica e validazione della graduatoria di merito. L’audit finale, poi, è stato svolto dal Comitato Tecnico Sanitario, che dopo avere effettuato le verifiche previste dal bando, ha stilato una graduatoria definitiva per ogni tipologia progettuale, approvando la relativa attribuzione del finanziamento.