Respiriamo aria cattiva. Negli ultimi giorni sono stati resi noti i livelli di inquinamento delle diverse città italiane e ancora una volta il bacino padano strappa il podio con Milano in testa alla classifica avendo superato di oltre il doppio la soglia critica fissata dalle normative europee. Il Pm2,5 – particelle ancor più piccole e nocive – ha superato di quasi 5 volte il limite giornaliero raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Per queste ragioni, con l’obiettivo di limitare i danni, nelle ultime ore sono scattati i divieti di primo livello a Milano e nelle altre province dove i limiti sono stati superati: Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia.
Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulle malattie delle vie aeree e dei polmoni sono ben noti, come riportato anche dalla World Allergy Organization, ed è utile capire come comportarsi per tutelare il proprio stato di salute riducendo al minimo i rischi del ristagno di inquinanti nell’aria. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) gli effetti sulla salute causati dai cambiamenti climatici, in particolare quelli dovuti al progressivo riscaldamento del pianeta, saranno tra i più rilevanti problemi sanitari da affrontare nel prossimo futuro.
La concentrazione di sostanze inquinanti nell’atmosfera tende a crescere nel corso della giornata, pertanto è preferibile praticare attività fisica all’aperto all’alba. In ogni caso è meglio minimizzare l’esposizione, adeguando tempo e intensità dell’esercizio alla qualità dell’aria. Bisogna inoltre prediligere i parchi della città e i luoghi più distanti da strade e autostrade. Un’alternativa ulteriore, nei giorni più allarmanti, è quella di praticare sport al chiuso, in palestra o a casa, se si tratta di ambienti dotati di strumenti di ventilazione meccanica a doppio flusso oppure di purificatori d’aria. In ogni caso è meglio limitare le attività all’aperto, anche e soprattutto per i bambini, se la qualità dell’aria non è salubre.
Alle polveri sottili infiltrate all’interno delle abitazioni si aggiunge la presenza di altri inquinanti dispersi in aria, come sigarette, detergenti chimici aggressivi, acari e fumi di cottura. Oltre eventualmente a investire in una tecnologia per la purificazione dell’aria indoor, si può cercare di ridurre al minimo la produzione e la conseguente inalazione di questi fattori inquinanti domestici. L’apertura delle finestre è raccomandata, ma in caso di particolare inquinamento esterno va limitata agli orari meno trafficati (ad esempio la fascia notturna). Temperature troppo alte non sono invece raccomandabili. Inoltre, riducendo il consumo di energia, si contribuisce a migliorare la qualità dell’aria. È importante anche cambiare regolarmente i filtri del condizionatore e del purificatore d’aria.
Per tutti coloro che presentano allergie o patologie polmonari e respiratorie, le misure di cautela sono ancora più urgenti. Durante episodi di inquinamento superiori alle soglie di allerta stabilite, se si è vulnerabili è meglio evitare del tutto l’esercizio fisico o le attività che richiedono sforzo all’aria aperta, nonché cercare di ridurre il tempo trascorso fuori in generale. In questi episodi si consiglia di ridurre la ventilazione nelle abitazioni, ed evitare il contatto diretto con agenti (polveri, pollini, animali) che possono provocare allergie e aggravare i sintomi legati all’inquinamento atmosferico. Inoltre, chi soffre di una malattia respiratoria e nota un peggioramento (nell’intensità o nella durata) dei sintomi dovrebbe consultare il proprio medico curante.