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Insetti a tavola, stop del Ministero
Insetti a tavola? Per ora il ministero della Salute frena
Insetti a tavola, per molti italiani un incubo. Cavallette, grilli, millepiedi, larve: secondo il nuovo regolamento Ue sul novel food, gli insetti sono considerati “nuovi alimenti”, che possono essere prodotti e venduti anche nei paesi dell’Unione.
Sono quasi 2mila le specie di insetti considerate commestibili, che vengono consumate da almeno 2 miliardi di persone in tutto il mondo. Ma la novità non è piaciuta agli italiani: secondo un’indagine di Coldiretti, il 54% è contrario agli insetti in tavola, e li considera un cibo estraneo alla cultura alimentare nazionale; il 24% è indifferente, favorevole solo il 16%.
Pochissimi, in particolare, gli italiani disposti a mangiare insetti “interi”. Maggiore invece la disponibilità al consumo di alimenti che contengono insetti nel preparato, come la farina di grillo.
Insomma, gli insetti per la maggior parte degli italiani, stanno bene sulle bancarelle dei mercati di Bangkok. E al momento pare che resteranno lontani dalle nostre tavole, ancora per un po’ di tempo.
Il ministero della Salute ha infatti emesso una nota, anche in risposta alle numerose richieste di chiarimenti sull’argomento, precisando che “in Italia non è stata ammessa alcuna commercializzazione di insetti e pertanto la commercializzazione come alimento di un insetto o di un suo derivato potrà essere consentita solo quando sarà rilasciata a livello UE una specifica autorizzazione”.
Non basta infatti il regolamento a sdoganare gli insetti a scopo alimentare, né in Italia, né in altri Paesi europei. Si tratta di “novel food”, sono privi di una storia significativa di consumo alimentare nel nostro continente, serve pertanto una autorizzazione della Commissione europea, “cosa che al momento non è successa, mentre sulla base del Regolamento europeo in questione alcuni Stati membri hanno ammesso a livello nazionale la commercializzazione di qualche specie di insetto in un regime di ‘tolleranza’, e gli stati membri che ne hanno ammesso la commercializzazione prima del 1 gennaio 2018 possono continuare a mantenerle sul loro mercato”.
“A differenza di quanto previsto dal precedente Regolamento (CE) 258/97 – spiega il ministero nella nota – l’autorizzazione di un novel food deve essere richiesta ora alla Commissione europea, seguendo le linee guida recentemente pubblicate dall’EFSA. Resta fermo che il novel food può essere immesso in commercio solo dopo il rilascio dell’apposita autorizzazione, alle condizioni stabilite dalla stessa. Ciò premesso, si fa presente che ai fini dell’impiego alimentare gli insetti e i loro derivati si configurano tutti come novel food e che al momento nessuna specie di insetto (o suo derivato) è autorizzata per tale impiego”.