Insonnia e rischio di depressione nella popolazione anziana

Che dormire poco o male non facesse bene alla salute era risaputo. Ricerche recentissime adesso suggeriscono che se l´insonnia è persistente potrebbe causare sintomi depressivi altrettanto persistenti a un anno di intervallo nella popolazione anziana.

 

La scoperta è stata fatta dai ricercatori del J.H.Bloomberg School of Public Health: le persone anziane con depressione potrebbero restare più a lungo depressi se l´insonnia è persistente o se la qualità del sonno peggiora.

La ricerca è stata pubblicata su Sleep e ha coinvolto circa 600 persone over 60 con diagnosi di depressione maggiore o minore. Gli studiosi hanno visto che chi riferiva un peggioramento della qualità del sonno aveva un rischio 30 volte maggiore di soffrire ancora di depressione dopo un anno, rispetto alle persone che invece riferivano un miglioramento della qualità del sonno. Non solo, la peggiore qualità del sonno era anche associata a maggiore ideazione suicidaria a 12mesi.

In una successiva analisi dei dati, lo stesso gruppo di ricerca ha trovato che rispetto alle persone che riferivano un miglioramento della qualità del sonno dopo un anno, le persone con sintomi di insonnia persistenti avevano un rischio 12 volte maggiore di soffrire di depressione minore dopo un anno. E un 10% in più di possibilità di avere pensieri suicidari.

Questi risultati indicano che i sintomi di insonnia potrebbero costituire un campanello di allarme da non sottovalutare, nella popolazione anziana con sintomi depressivi. Questo implica peri clinici un attento monitoraggio della qualità del sonno nelle persone anziane con sintomi depressivi. Forse trattando l´insonnia si potrebbe scongiurare l´eventualità di continuare a soffrire di depressione nel medio e lungo termine.

Naturalmente, resta da chiarire se è nato prima l’ uovo o la gallina. L’ iposonnia è infatti un sintomo di alcuni quadri depressivi. Trattando la depressione, per esempio attraverso psicoterapia della resincronizzazione, la qualità del sonno potrebbe migliorare. Non è ancora chiaro, invece, se una peggiore qualità del sonno può sfociare in sintomi depressivi in soggetti già a rischio di soffrire di questo disturbo dell´umore.

 

Giuseppe Iannone
Giuseppe Iannone
Psicologo clinico e neuropsicologo, ha conseguito la Laurea in Neuroscienze Cliniche e Cognitive con specializzazione in Psicopatologia presso l’Università di Maastricht (Paesi Bassi). È iscritto all'Albo dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia ed è sono autore di diverse pubblicazioni scientifiche. Possiede una seconda laurea in Pedagogia della Lingua e Cultura Italiana, conseguita a pieni voti presso l’Università per Stranieri di Siena e si occupa di consulenza linguistica e culturale in diverse aziende. Infine, è istruttore di tecniche di respirazione, di rilassamento, di training autogeno, di massaggio russo e di autodifesa presso la A.S.D. Systema Milano.

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