Ascanio Graniero è un giovanissimo chirurgo, nato a Giugliano 35 anni fa. Ha avuto esperienze internazionali, in Sudan, e ora lavora a Bergamo, all’Humanitas Gavezzani.
Perché ne parliamo?
Perché ha raggiunto, un traguardo molto importante, nonostante la giovane età: opera infatti al cuore con il robot da Vinci X, nell’equipe di Alfonso Agnino, cardiochirurgo specializzato nell’utilizzo di tecniche mini-invasive video assistite.
Finora il robot è stato utilizzato solo per la riparazione della valvola mitrale, con ottimi risultati e un rapido decorso post operatorio. L’intervento, di grandissima precisione, non lascia grandi e lunghe cicatrici, sostituite da quattro piccole incisioni di 8 millimetri, e non è necessaria alcuna riabilitazione. Come ha spiegato il dott. Anagnino, “la cardiochiurgia robotica rappresenta la medicina del futuro in cui la macchina potenzia le capacità dell’equipe per realizzare quello che fino a ieri sembrava impossibile”.
Come Mutua MBA abbiamo spesso parlato, negli articoli pubblicati negli anni, di quanto la chirurgia robotica stia acquistando importanza, evidenziando i vantaggi sia per il paziente che per gli operatori. I nuovi dispositivi sono già utilizzati soprattutto nel settore dell’urologia con il 67% di interventi, seguita da chirurgia generale (16%) e ginecologia (10%).
Grazie ai progressi di scienza e tecnologia, la chirurgia si sta dotando di dispositivi sempre più all’avanguardia. Ora c’è il Robot Da Vinci, tra pochi anni arriverà Medrobotic, il robot che opera senza cicatrici consentendo di eseguire interventi chirurgici per via completamente endoscopica, dalla bocca o dall’ano, la cosiddetta “scarless surgery” o chirurgia senza cicatrici.