Il kiwi contiene vitamine e potassio, è antiossidante e consigliato a chi soffre di pressione alta.
Il kiwi o kivi è una bacca commestibile, prodotta da molteplici specie di liane del genere Actinidia, famiglia delle Actinidiaceae la cui varietà principale è costituita dall’Actinidia deliciosa. È un frutto dalla polpa di colore verde o gialla, è ricoperto da una buccia di una tonalità tendente al marrone ed all’interno del frutto sono presenti numerosi semi di colore nero. Il suo sapore può essere più o meno acidulo a seconda del livello di maturazione ed il suo gusto risulta essere molto rinfrescante.
Il frutto del kiwi trae origine della Cina circa settecento anni fa, mentre la sua diffusione in Europa è avvenuta verso la fine del novecento. L’Italia è diventata, in pochissimo tempo, il maggior produttore mondiale di questo frutto, con particolare riferimento alle regioni del Lazio e del Piemonte.
Il kiwi è costituito da numerose vitamine, in particolare la vitamina C è presenta in 85 milligrammi ogni 100 grammi ed è considerata benefica non soltanto al fine di rafforzare il sistema immunitario, ma anche per proteggere i vasi sanguigni, per migliorare la circolazione e ridurre lo stress ossidativo nel nostro organismo.
All’interno del frutto si trova anche la vitamina E, utile per proteggere il nostro corpo dalle conseguenze dell’invecchiamento dei tessuti. Per questo motivo il kiwi viene considerato un potentissimo alimento antiossidante. È povero di sodio ma pieno di potassio, caratteristica che permette di riequilibrare i livelli dei minerali nell’alimentazione di ogni individuo. L’acqua è presente all’84% e il 9% è caratterizzato dai carboidrati insieme ai grassi e alle proteine. Il kiwi è un frutto a basso contenuto calorico, in grado di apportare circa 44 chilocalorie ogni 100 grammi di prodotto. Inoltre, 100 grammi di kiwi forniscono 70 milligrammi di fosforo, 25 milligrammi di calcio, 0,5 milligrammi di ferro e sono presenti numerose fibre vegetali utili per favorire il buon funzionamento dell’intestino.
L’elevata presenza di potassio rende il kiwi un frutto particolarmente consigliato a coloro che soffrono di pressione alta, in quanto alla base dell’ipertensione potrebbe esservi uno squilibrio nel rapporto tra il sodio ed il potassio assunti giornalmente, che è possibile riequilibrare attraverso l’alimentazione.
Risulta essere un alimento benefico perché riesce a proteggere l’organismo da numerose malattie anche gravi come il cancro. Secondo uno studio condotto presso la Rutgers University, il kiwi contiene tantissimi nutrienti e degustare il kiwi può essere un grande aiuto per tutti coloro che soffrono di asma per la sua importante capacità di ridurne i sintomi più tipici, come attacchi tosse notturni e difficoltà respiratorie.
Per quando riguarda la notte, il kiwi sembra proprio preservare anche il segreto dei sonni tranquilli. A sostenerlo è uno studio pubblicato dai ricercatori della Taipei Medical University di Taiwan sulla rivista scientifica Asia Pacific Journal of Clinical Nutrition. A quanto pare due kiwi prima di dormire per quattro settimane sarebbero la formula ideale per migliorare la qualità del sonno evitando i risvegli notturni. Una tale dose aiuterebbe anche ad addormentarsi senza fatica e restare sotto le coperte più a lungo. Una caratteristica preziosa e ricercata specialmente in primavera dove talvolta il sonno diminuisce.
La ricerca ha coinvolto ventidue uomini e due donne di età compresa fra i 20 e i 55 anni. I partecipanti hanno mangiato due kiwi un’ora prima di andare a dormire per i giorni stabiliti ed è stato registrato un miglioramento nella durata e nella qualità del riposo.
Si può dunque conciliare il sonno a partire dalla tavola. Le preferenze secondo i principali orientamenti dovrebbero andare ad alimenti ricchi di triptofano; tuttavia il parere dell’Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, mostra che non vi è alcun collegamento dimostrato tra l’assunzione di tale sostanza e la qualità del sonno. Ci si può comunque dedicare a cereali (farro, miglio, farine integrali di frumento o d’avena), oppure a riso e pasta all’uovo, anche se danno il loro contributo ma vanno assunti qualche ora prima di andare a letto. Poi ci sono i semi di sesamo, di zucca, di girasole e il fieno greco. Ottime anche mandorle, arachidi, pinoli, anacardi, nocciole e noci.