Il Ministro della Salute Roberto Speranza, di concerto con il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e il Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha firmato il decreto che indice la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, il 12 marzo di ogni anno. Secondo quanto riportato dall’Inail, sono 5mila le aggressioni all’anno subite dagli infermieri, 13/14 al giorno; nel 58% dei casi si tratta di attacchi fisici e non verbali. Spesso infatti accade che medici, infermieri e operatori socio-sanitari vengano intesi come nemici contro cui sfogare la propria frustrazione. È proprio a seguito della significativa escalation di episodi di violenza, che dal Governo arriva un segnale di sostegno importante che chiama a raccolta tutti i territori. Alle Amministrazioni pubbliche, anche in coordinamento con gli enti e gli organismi interessati, infatti è richiesto di organizzare iniziative di comunicazione per promuovere una cultura che condanni ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori della sanità.
La Giornata si celebrerà lo stesso giorno in cui cade la Giornata europea promossa dal Consiglio degli ordini dei medici europei (CEOM). Per questa ragione Federsanità ha trovato l’iniziativa opportuna e dovuta a tutti coloro che quotidianamente, soprattutto dall’avvio della pandemia, sono in prima fila nella lotta contro il virus. Per la Confederazione che associa le Aziende Sanitarie Locali, Ospedaliere e gli Irccs, vista la situazione, è indispensabile investire in comunicazione per cercare di ripristinare un clima di rispetto, ma anche di fiducia, scomparso negli anni, nei confronti dell’operato di tutti i professionisti che operano nelle strutture.
Proprio all’inizio del nuovo anno Nursing Up, il sindacato degli infermieri, ha denunciato una situazione insostenibile. “In pochi giorni, tra Natale e Capodanno si è registrata una nuova vergognosa escalation di violenza ai danni dei nostri infermieri, impegnati da alcune settimane in una nuova delicata battaglia per la variante Omicron, che corre veloce come non mai e che sta nuovamente cambiando radicalmente la nostra quotidianità”, si legge nella nota diramata dal sindacato a firma del presidente nazionale Antonio De Palma. Si tratta però – denuncia il sindacato – di uno dei diversi aspetti che caratterizzano l’attuale stato di salute del sistema sanitario nazionale già fortemente stressato da due anni di emergenza sanitaria e dal registrarsi di “situazioni di vero e proprio caos, in particolare nei pronto soccorsi, generate da stress, paura e il più delle volte dalla inadeguatezza delle strutture ospedaliere”.