Annualmente sono oltre 140mila le nuove persone colpite dalla lebbra e che vanno a sommarsi ai 3-4 milioni di persone che nel mondo vivono con la malattia. Inoltre, dal 2020 il numero di nuovi casi ha subito un incremento del +10%, il 73% dei casi si è verificato in India, Brasile e Indonesia. Con lo scopo di diffondere la conoscenza di questa malattia, nota anche come morbo di Hansen, e di non lasciare nessuno a se stesso, per la prossima Giornata mondiale dei malati di lebbra, istituita nel 1954 da Raoul Follereau e che si celebra l’ultima domenica di gennaio, è stato scelto il motto “Nessuno ai margini”. La lebbra infatti non è una malattia incurabile e se colpisce ancora è solo perché è dimenticata dai sistemi sanitari nazionali, insieme ad altre “Malattie tropicali neglette” (Mtn), che colpiscono 1 miliardo di persone nel mondo. Di queste la metà sono bambine e bambini al di sotto dei 14 anni.
Sulla questione è intervenuto anche il Papa nel messaggio inviato ai partecipanti al secondo Simposio sulla malattia di Hansen, in corso a Roma, presso l’Istituto Patristico Augustinianum. Bergoglio parla di “una delle malattie più antiche della storia umana” denunciando che “lo stigma legato alla lebbra continua a provocare gravi violazioni dei diritti umani in varie parti del mondo”. “Non possiamo dimenticare questi nostri fratelli e sorelle. Non dobbiamo ignorare questa malattia, che purtroppo colpisce ancora tanti, specialmente in contesti sociali più disagiati”, l’appello di Francesco, che esorta a “rivedere i nostri modelli di sviluppo e denunciare e cercare di correggere le discriminazioni che essi provocano”. “Questa è un’occasione propizia per rinnovare il nostro impegno di costruire una società inclusiva, che non lasci nessuno ai margini”, prosegue il Pontefice, secondo il quale “alla denuncia deve accompagnarsi sempre la proposta, come sintesi tra il bene che silenziosamente già esiste e visioni profetiche, capaci di ispirare una carità strutturata e una convivenza più giusta”.
La lebbra è un’infezione cronica generalmente dovuta alla presenza di bacilli acidoresistenti di Mycobacterium leprae o al microrganismo strettamente correlato M. lepromatosis. Questi microrganismi hanno un tropismo unico per i nervi periferici, la pelle e le mucose del tratto respiratorio superiore. I sintomi sono disparati e comprendono lesioni cutanee polimorfiche con anestesia e neuropatia periferica. Tra gli aspetti positivi (pochi) di questa patologia c’è il basso rischio di contagio. Solo la forma lepromatosa non trattata è contagiosa, ma anche in questo caso l’infezione non è facilmente trasmissibile. La migliore prevenzione è evitare il contatto con i liquidi corporei e con le eruzioni delle persone infette.