“Professore ma è proprio necessario? Non basta questa?”, domanda mostrando la mascherina FFp2. Parte da questo interrogativo lo spot che in questi giorni va in onda sulle reti RAI con la partecipazione del Premio Nobel Giorgio Parisi. “Serve, ma non basta. La quarta dose è fondamentale per gli over 60”, risponde Parisi al suo commensale. “Proviamo a semplificare un problema complesso. Ci sono quattro punti: la quarta dose riporta la protezione a un livello più alto; non sappiamo se e quando potremmo essere contagiati; ma quello che sappiamo certamente è che il vaccino ci protegge dalla malattia grave; quelli che hanno più di 60 anni sono più a rischio”. È chiaro lo scienziato nell’elencare le quattro buone ragioni per vaccinarsi nuovamente il prossimo autunno quando partirà nuovamente la campagna vaccinale anti Covid-19.
Il video, realizzato dal Dipartimento Informazione ed Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero della Salute, è un ulteriore canale di sensibilizzazione e informazione attivato dal Governo per rendere i cittadini, soprattutto gli over 60, più consapevoli rispetto all’importanza del vaccino.
A livello europeo la quarta dose è raccomandata sia dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) sia dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Con la circolare datata 11 luglio 2022 il Ministero ha infatti esteso la platea vaccinale destinataria della seconda dose di richiamo, prevista dalla circolare dell’8 aprile 2022. Pertanto, raccomanda la somministrazione della seconda dose di richiamo (second booster o quarta dose), dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo) per tre categorie: persone di 60 anni e più; ospiti dei presidi residenziali per anziani; e persone (a partire dai 12 anni) con elevata fragilità dovuta a patologie concomitanti/preesistenti.
Intanto, prosegue l’attività dell’Ema che, attraverso i suoi esperti, conduce un puntuale monitoraggio sulla sicurezza dei vaccini anti-Covid già autorizzati e conferma che i benefici del loro utilizzo continuano a essere ampiamente superiori ai possibili effetti collaterali indesiderati anche alla luce dei rischi connessi alla malattia, a partire dalle possibili complicazioni fino all’ospedalizzazione e al decesso. Tuttavia, sulla base di alcune segnalazioni relative ad alcuni casi presi in esame, si è arrivati alla conclusione che miocarditi e pericarditi possono verificarsi dopo l’assunzione del vaccino anti-Covid Nuvaxovid prodotto da Novavax. A questo proposito, il Comitato dell’Agenzie europea per i medicinali ha raccomandato di inserire questi rischi nelle informazioni allegate al vaccino.