La vista è un senso fondamentale per noi, perché permette di raccogliere oltre l’80% delle informazioni che ci giungono dall’ambiente.
Oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Vista, l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus ha organizzato, come gli altri anni, tantissime iniziative in tutta Italia: dalla distribuzione di opuscoli e gadget fino a check-up oculistici gratuiti, passando per diverse conferenze informative tenute da oculisti.
Lo slogan di quest’anno è “La vista conta”.
La vista è un senso fondamentale per noi, perché permette di raccogliere oltre l’80% delle informazioni che ci giungono dall’ambiente. Tuttavia, non tutti colgono l’importanza della prevenzione, e di sottoporsi, quindi, a controlli oculistici con una certa regolarità. L’obiettivo principale di IAPB Italia onlus è proprio quello di sensibilizzare la popolazione, informando sulle diverse patologie oculari, e rendere la prevenzione e la cura accessibili a tutti.
Secondo l’Oms, in tutto il mondo i ciechi sono 39 milioni, gli ipovedenti 246 milioni. Solo nel nostro Paese ci sono 362.000 ciechi e oltre un milione di ipovedenti. L’incidenza delle malattie oculari aumenta sensibilmente con l’età, dopo i 50 anni, ma possono comunque colpire indiscriminatamente in ogni momento della vita. I problemi sono aumentati con l’allungamento della vita: sono aumentate anche le patologie oculari degenerative (come il glaucoma e la degenerazione maculare legata all’età), e si è diffuso molto di più il diabete, che comporta gravi complicanze per gli occhi.
Nei bambini, la cecità e l’ipovisione si presentano con una frequenza dello 0,3 per mille nei Paesi industrializzati, mentre nei Paesi in via di sviluppo la frequenza raggiunge l’1 per mille. A causare l’ipovisione solo per lo più patologie retiniche, malattie della cornea, glaucoma, cataratta, patologie globali del bulbo oculare, traumi. È fondamentale la prevenzione, perché nel 40% dei casi l’ipovisione si può prevenire.
Nelle persone adulte, le patologie oculari causano la cecità in una percentuale compresa tra il 5 e l’8 per mille – l’ipovisione con una frequenza molto più alta. Le malattie più frequenti sono le degenerazioni maculari, la miopia degenerativa, la retinopatia diabetica, il glaucoma cronico semplice, le degenerazioni tappeto retiniche, il distacco di retina, e i traumi.
Ma che cos’è l’ipovisione? Si tratta di una condizione di marcata e permanente riduzione della funzione visiva bilaterale che limita l’autonomia della persona. Non può essere completamente corretta con lenti o trattamenti medicochirurgici, e può limitare in modo più o meno severo il pieno svolgimento della vita di relazione, la conduzione di una normale attività lavorativa, il perseguimento delle proprie esigenze e aspirazioni di vita.
La prevenzione si può attuare in tre differenti forme. La prevenzione primaria si attua sul soggetto sano, e ha l’obiettivo di evitare l’insorgenza della malattia. La prevenzione secondaria si attua sul soggetto malato, che ancora non sa di esserlo: attraverso screening o check up permette di individuare precocemente la malattia. Con la prevenzione terziaria si cerca di “limitare i danni”, con la cura e la riabilitazione.
Ma quali sono i momenti fondamentali per attuare una corretta prevenzione, per le persone sane?
- alla nascita, per escludere malformazioni o malattie congenite;
- verso i 3 anni, per valutare l’armonico sviluppo morfologico e funzionale visivo;
- durante la scuola dell’obbligo;
- prima dell’avviamento al lavoro;
- intorno ai quarant’anni, al momento dell’insorgenza della presbiopia;
- dopo i 50 anni, con frequenza regolare secondo le indicazioni dell’oculista.
Purtroppo, una volta persa, la vista non si riacquista, ma si può comunque agire per migliorare la qualità della vita. Gli interventi di cura e riabilitazione precoci sono importanti a maggior ragione nei più piccoli: un bambino ipovedente che non riceve stimoli adeguati dal sistema visivo può avere un ritardo nello sviluppo cognitivo, motorio e relazionale.