Un fastidio fisico potrebbe condizionare la vita di una persona: a dimostrarlo è anche il protagonista dell’ultimo film diretto da Pedro Almodòvar “Dolor y Gloria” in concorso alla 72esima edizione del Festival di Cannes e al cinema dal 17 maggio con la Warner Bros. Si tratta di un regista in crisi, Salvador Mallo, interpretato da Antonio Banderas, che si è trincerato in casa da quando ha visto spegnersi la sua creatività e dal giorno in cui ha cominciato a soffrire di acufene e di forti mal di testa veri o immaginari. Sono circa 360 i milioni di persone che al mondo soffrono di acufene, un fastidiosissimo disturbo alle orecchie che affligge inoltre 8 milioni di italiani. E non è un problema da sottovalutare, in quanto i suoi effetti possono portare a conseguenze, sia fisiche che psicologiche, difficili da contenere se considerate troppo tardi.
Chi è costretto a conviverci infatti lo descrive come un suono costante nell’orecchio. In realtà, come accade al protagonista di “Dolor y Gloria” potrebbe trattarsi anche di una semplice sensazione, dal momento che non deriva da una fonte esterna.
L’acufene, molto diffuso nella popolazione, in cui si stima una prevalenza tra il 5% e il 30%, si presenta in diversi modi. Nature che cambiano a seconda della tipologia di suono e della sua intensità. La persona interessata può avvertire un fischio, ronzio, fruscio, sibilo o altri innumerevoli suoni. Inoltre questo fastidio a volte è martellante, altre invece si ripresenta in alcuni momenti nel corso della giornata. La maggior parte delle persone riferisce di percepire di più l’acufene nel silenzio, anche se in casi specifici assumono “maggiore intensità” nei luoghi pubblici che sono più popolati rispetto a un’abitazione o a uno spazio più piccolo o chiuso.
Di fatto non si tratta di una malattia tanto che è difficile quantificarne la gravità. Stando agli otorinolaringoiatri l’acufene compare in seguito a un abbassamento dell’udito che, alterando la percezione dei suoni, induce il cervello a creare e a raccogliere un suono che in realtà non esiste. È questo il caso più frequente nella fascia di età che va dai 65 agli 80 anni, quando l’abbassamento dell’udito è relativamente diffuso. Altre cause comuni di acufene sono le patologie muscolo-scheletriche, soprattutto quelle a carico dell’articolazione temporo-mandibolare e della cervicale. In tal caso si genera un “corto circuito” nel cervello tra le vie nervose muscolo-scheletriche e le vie uditive, provocando un acufene che va crescendo o regredendo con la masticazione o con i movimenti della testa e del collo. In tal senso, il Centro siciliano acufene (Csa), in collaborazione con Nuova Farmaceutica, azienda che si occupa della formulazione e produzione di presidi medici e prodotti nutraceutici, ha messo a punto – come rimedio – un protocollo integrato che prevede una supplementazione di magnesio associata all’assunzione di alcune vitamine e altre sostanze, che svolgono un’azione protettiva e antinfiammatoria dell’articolazione temporo-mandibolare.