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Le due ruote? Una necessità diventata abitudine in tutta Italia
Una cultura delle due ruote che diventa sempre più turistica, tanto in ambito urbano quanto al di fuori delle città. In vista della Giornata mondiale della bicicletta, che si celebra annualmente il 3 giugno su iniziativa delle Nazioni Unite, poche settimane fa, era il 13 maggio, 40 territori italiani hanno ottenuto le bandiere gialle della ciclabilità, altrimenti note come “bike smile” annualmente assegnati dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta.
L’iniziativa, promossa dalla FIAB e giunta quest’anno alla sua quarta edizione, valuta e attesta il grado di ciclabilità dei comuni italiani, accompagnandoli in un percorso virtuoso verso politiche bike friendly. Ogni anno le amministrazioni comunali hanno a propria disposizione tre “finestre” per poter rinnovare o candidare la loro presenza nella rete FIAB-ComuniCiclabili: a gennaio, in primavera e in piena estate, momento di chiusura ufficiale dell’edizione. A oggi le realtà FIAB-ComuniCiclabili nel nostro Paese sono rappresentative di quasi 9,5 milioni di abitanti ovvero più del 15% della popolazione italiana. L’edizione 2021 inoltre si fregia del patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
Il riconoscimento attribuisce alle località e ai loro territori un punteggio da 1 a 5 assegnato sulla base di diversi parametri e indicato sulla bandiera gialla con il simbolo dei bike-smile. Quattro le aree di valutazione. Per accedere il comune deve possedere almeno un requisito nelle aree mobilità urbana (ciclabili urbane/infrastrutture, moderazione traffico e velocità), governance (politiche di mobilità urbana e servizi) e comunicazione&promozione. Non risulta tuttavia obbligatorio per la valutazione d’accesso il requisito nell’area cicloturismo.
La relazione uomo-bicicletta è stata condizionata in un modo più che significativo dall’emergenza sanitaria in atto. Difatti le abitudini di studenti e lavoratori, ma anche di coloro che si spostano per altre esigenze, sono mutate a causa delle restrizioni negli spostamenti e dell’alleggerimento dell’utenza sul trasporto pubblico locale e nazionale. A giusta causa, oggi il Governo, che nel 2020 ha già avviato il programma sperimentale bonus mobilità da 200 milioni, ribadisce il suo impegno verso il simbolo della mobilità sostenibile, con una nuova edizione del bonus (180 milioni) nei comuni multati per l’aria cattiva e con l’impiego previsto dal Pnrr di 600 milioni per realizzare 570 chilometri di piste ciclabili urbane e 1.250 di piste ciclabili turistiche.
Ulteriori incentivi pari a 180 milioni di euro sono previsti per il periodo 2021-2024 sotto forma di bonus mobilità per chi, in alcune aree, rottama un’auto o un ciclomotore in cambio di abbonamenti al trasporto pubblico e di biciclette. Il decreto attuativo è all’esame delle amministrazioni statali concertanti; si prevede entro l’anno l’avvio degli incentivi.