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Le malattie croniche sono responsabili del 92% delle morti nel nostro Paese. Come combattere le cronicità?

malattie croniche

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Le malattie croniche costituiscono la principale causa di morte quasi in tutto il mondo.
Si tratta di un ampio gruppo di malattie, che comprende le cardiopatie, l’ictus, il cancro, il diabete e le malattie respiratorie croniche.
Ci sono poi anche le malattie mentali, i disturbi muscolo-scheletrici e dell’apparato gastrointestinale, i difetti della vista e dell’udito, le malattie genetiche.
In generale, sono malattie che hanno origine in età giovanile, ma che richiedono anche decenni prima di manifestarsi clinicamente. Dato il lungo decorso, richiedono un’assistenza a lungo termine, ma al contempo presentano diverse opportunità di prevenzione.
Alla base delle principali malattie croniche ci sono fattori di rischio comuni e modificabili, come alimentazione poco sana, consumo di tabacco, abuso di alcol, mancanza di attività fisica. Queste cause possono generare quelli che vengono definiti fattori di rischio intermedi, ovvero l’ipertensione, la glicemia elevata, l’eccesso di colesterolo e l’obesità. Ci sono poi fattori di rischio che non si possono modificare, come l’età o la predisposizione genetica. Nel loro insieme questi fattori di rischio sono responsabili della maggior parte dei decessi per malattie croniche in tutto il mondo e in entrambi i sessi. (fonte: www.epicentro.iss.it).
Adottare stili di vita sana ovvero evitare il fumo, seguire un’alimentazione corretta, limitare l’uso di alcol e svolgere una regolare attività fisica, è lo strumento più valido per combattere queste patologie.
Con il fine di combattere le malattie croniche, l’Organizzazione Mondiale della sanità, ha redatto un documento dettagliato sulla prevenzione delle malattie croniche che illustra come cancro, diabete e malattie cardiovascolari uccidano milioni di persone ogni anno, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito, incidendo negativamente anche sulle economie e le capacità di sviluppo. Un’azione coordinata ed efficace nel campo della prevenzione potrebbe portare grandi miglioramenti, anche in tempi piuttosto ristretti. Il testo in italiano
“Le malattie croniche – ha spiegato il prof. Antonello Pietrangelo, Direttore del Dipartimento di Medicina Interna dell’AOU di Modena e Presidente della Società Italiana di Medicina Interna – rappresentano il principale problema di salute pubblica nei Paesi occidentali. Queste patologie, infatti, sono responsabili del 92% di tutte le morti nel nostro Paese. Il miglioramento delle cure, combinato al crescente invecchiamento della popolazione, pone notevoli pressioni gestionali ed economiche sui Sistemi Sanitari Nazionali. In particolare, la crescente prevalenza di pazienti con più patologie – un terzo della popolazione adulta e oltre due terzi della popolazione anziana – pone molteplici sfide, fra cui la definizione di linee guida di trattamento per questi pazienti, oltre all’individuazione di parametri di esito che tengano conto della complessità clinica”.
E’ quindi importante che ci sia una gestione integrata ospedale-territorio.
A tal proposito presso l’azienda ospedaliera di Modena, si è svolto recentemente un convegno, alla presenza di diverse figure professionali, come internisti universitari, ospedalieri, medici di medicina generale ed infermieri, che hanno presentato le strategie e i percorsi di gestione della cronicità.
Nel corso dell’incontro sono state anche condivise esperienze di integrazione ospedale-territorio.

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