Dall’Umbria a San Diego per illustrare i recenti risultati raggiunti sul fronte dei trapianti che interessano pazienti anziani o particolarmente fragili. Il nostro viaggio sul treno della buona sanità lungo la penisola approda oggi a Perugia, nelle corsie dell’Università degli Studi e dell’Azienda Ospedaliera da cui ha preso avvio il viaggio del dottore Antonio Pierini, professore associato presso la Struttura di Ematologia e Trapianto di midollo osseo locale, che ha partecipato al 66esimo congresso della Società Americana di Ematologia – American Society of Hematology tenutosi dal 7 al 10 dicembre a San Diego.
In questa ambita cornice internazionale Pierini ha illustrato i risultati ottenuti nel capoluogo umbro dove il 75% dei pazienti con leucemia mieloide acuta ad alto rischio, trapiantati da donatori familiari parzialmente compatibili, guarisce superando ampiamente la media del 50% registrata in altri centri internazionali.
Sofisticata strumentazione. Questo è reso possibile dall’impiego di cellule staminali purificate, cellule T-regolatorie e linfociti T-convenzionali, combinazione che costituisce una terapia cellulare di grande precisione. Un ulteriore supporto deriva dall’uso della radioterapia elicoidale, una delle più moderne e sofisticate attrezzature tecnologiche di radioterapia a fasci esterni, che riduce la tossicità e rafforza la possibilità di trattamento a pazienti meno giovani. Nel corso del congresso californiano, Pierini e il team di giovani medici al suo seguito hanno presentato studi sui protocolli di radioterapia e sulla caratterizzazione genetica per diagnosi di precisione.
Oltre ogni aspettativa. “I risultati presentati dal Pierini mostrano come il trapianto si possa sempre più estendere con successo anche a pazienti più fragili e anziani, e testimoniano come l’Ematologia di Perugia continui ad essere un Centro di trapianto di grande rilevanza internazionale e un Polo di attrazione per tanti pazienti provenienti da altre regioni italiane e dall’estero”. Queste le parole della direttrice della struttura, professoressa Maria Paola Martelli, ospite al Congresso di San Diego.
A Perugia, dal 1985, il trapianto di midollo osseo ha compiuto passi significativi, rendendo possibile l’individuazione di un donatore per ogni paziente grazie a innovazioni come il trapianto da familiari parzialmente compatibili.
Foto: Università di Perugia