Dapprima un fastidio, poi un senso di prurito accompagnato da un leggero bruciore, e infine il gonfiore. Si tratta di un’infezione che colpisce gli occhi ed è comunemente nota con il nome di “orzaiolo” (così detto per la somiglianza con un grano d’orzo), vera e propria protuberanza dolorosa che si forma nella zona oculare a causa di una proliferazione batterica, solitamente a carico delle ghiandole oleifere. Generalmente l’orzaiolo può essere esterno o interno alla palpebra: nel primo caso è coinvolta la ghiandola di Zeiss che produce grasso, nel secondo invece è coinvolta la ghiandola del Meibomio che produce la componente lipidica delle lacrime.
Il più delle volte le cause sono da ricercarsi nel trucco, in una scarsa igiene o nelle lenti a contatto non pulite o indossate con mani non del tutto igienizzate. In tutti questi casi le ghiandole potrebbero irritarsi fino a infiammarsi localmente con conseguente arrossamento della palpebra. Per alleviare il dolore e per una pronta guarigione è possibile optare per la soluzione naturale, impacchi di acqua calda o dischetti di cotone bagnati nella camomilla o bustine di tè tenute in ammollo in acqua bollente per un minuto, oppure per l’alternativa medica, ovvero la somministrazione di antibiotici.
L’orzaiolo, o crite, guarisce in modo autonomo nell’arco di una settimana. Per l’intero periodo dell’infezione è consigliato evitare il trucco e curare l’igiene di viso e mani. Se si usano lenti a contatto, accertiamoci che siano sempre pulite e, se possibile, preferiamo l’utilizzo degli occhiali fino alla guarigione.
Spesso l’occhio umano, come tutte le altre parti dell’organismo in costante contatto con l’esterno, può essere aggredito da batteri, virus, protozoi e microrganismi ad azione patogena causa d’infezioni più o meno gravi. Per questa ragione è importante dare sempre molta importanza alle azioni di difesa dell’occhio in mancanza delle quali potrebbero esserci conseguenze per il bulbo oculare.
Le infezioni oculari “esterne”, oltre all’orzaiolo che come già detto può essere interno ed esterno, sono il calazio (infiammazione di una ghiandola sebacea localizzata a livello palpebrale), la blefarite o blefarocongiuntivite (coinvolgente il bordo palpebrale e la congiuntiva), la dacriocistite e/o canaliculite (interessamento delle vie lacrimali, più precisamente del sacco lacrimale e/o dei canalini lacrimali), la congiuntivite (localizzata a carico della mucosa congiuntivale) e la cheratite (interessamento corneale) o cheratocongiuntivite. Le infezioni oculari interne invece sono pressoché due: uveiti (che interessano principalmente la membrana vascolare dell’occhio) e le endoftalmiti (grave processo infettivo che si verifica all’interno del bulbo oculare).