L’estate è arrivata e il caldo si sta facendo sentire con temperature in aumento nei prossimi giorni. Gli esperti consigliano di fare attenzione agli sbalzi di temperatura: particolarmente elevate quelle esterne contro le basse per l’aria condizionata nei luoghi interni. Se non vengono adottate delle sane precauzioni i rischi per la salute sono quelli di incorrere in tosse, raffreddori e mal di gola, che potrebbero mettere a repentaglio le prime giornate d’estate. Attenzione poi ai batteri emessi da tosse o starnuti.
Secondo i ricercatori della Queensland University of Technologies (Qut) e dell’University of Queensland, alcuni batteri,dopo essere stati emessi con la tosse o gli starnuti, si possono diffondere fino a quattro metri di distanza e restano vivi nell’aria fino a 45 minuti Negli esperimenti i partecipanti starnutivano o tossivano in una galleria lunga quattro metri, e venivano misurati i batteri espulsi. È risultato che i germi possono essere proiettati fino a quattro metri di distanza e che le quantità infettive dei batteri restano attive fino a 45 minuti, il che smentisce la teoria consolidata secondo cui un metro è una distanza sicura da una persona infetta.
A motivare la ricerca è stata nel 2003 l’epidemia di Sars (sindrome acuta respiratoria grave) quando 300 persone furono infettate da una sola che aveva soggiornato per una singola notte in un albergo di Hong Kong. Gli studiosi guidati da Lidia Morawska, direttrice dell’International Laboratory for Air Quality and Health della Qut, hanno quindi mirato le indagini alla fisica dei batteri infettivi portati dall’aria. Si tratta di uno dei primi studi sulla longevità del batterio portato dall’aria pseudomonas aeruginosa, un germe resistente a molteplici farmaci, associato con infezioni contratte in ospedale, quando viene espulso da starnuti o tosse – scrive Morawska sul sito della Qut. “Una nostra precedente ricerca aveva mostrato che questi patogeni viaggiano fino a 4 metri quando sono espulsi con colpi di tosse nell’aria. Volevamo accertare come queste goccioline portatrici di batteri possano percorrere tali distanze e rimanere capaci di infettare altre persone dopo tanto tempo”, aggiunge. I risultati suggeriscono che alcuni dei batteri pseudomonas aeruginosa rimangono vitali nell’ambiente abbastanza a lungo per creare un rischio di infezione portata dall’aria, specialmente in persone con problemi respiratori come la fibrosi cistica. L’ipotesi è che le goccioline siano prodotte in differenti parti del tratto respiratorio e trasportino ‘carichi’ differenti di batteri – conclude la studiosa.