Lunghi periodi, dolori alle articolazioni e picco di casi. L’influenza la fa da padrona in Italia e lo sanno bene gli italiani costretti a casa, tra letto e divano, con sintomi molto aggressivi, tra febbre che supera i 40 gradi e una forte componente respiratoria, e un periodo d’incubazione del virus che può arrivare fino ai 5 giorni. La durata della malattia cambia da bambino a bambino, ma generalmente è di 5-10 giorni anche con febbre, con risoluzione spontanea nella maggior parte dei casi.
Scorrendo i numeri presentati dall’ultimo rapporto della sorveglianza InfluNet dell’Istituto superiore di sanità (Iss), si legge che quasi un milione di persone ha avuto l’influenza, solo negli ultimi sette giorni. I più piccoli, al di sotto dei 5 anni, sono principalmente interessati, soprattutto in alcune regioni. La settimana dal 28 novembre al 4 dicembre inoltre ha visto un significativo incremento del numero di casi di sindromi simil-influenzali, con l’incidenza arrivata a pari a 16 casi per mille assistiti, rispetto ai 13,1 della settimana precedente. Secondo l’Iss è stata superata la soglia ritenuta di intensità alta, questo soprattutto in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Umbria e Marche.
“Ci sono criticità – ha spiegato il Presidente della Società italiana di medicina di emergenza e urgenza (Simeu) Fabio De Iaco – non più localizzate ma diffuse anche in Regioni considerate virtuose. Gli accessi si sono intensificati di circa il 50% rispetto a quanto vedevamo a settembre. La situazione non può che peggiorare nelle prossime settimane. Ci aspettiamo il picco durante le feste”. Allarme condiviso anche dalla Federazione italiana medici di medicina generale secondo cui nelle ultime settimana, tra casi Covid e semplice influenza, si è registrata una rapidissima crescita dell’incidenza di sindrome simil-influenzale, che ha raggiunto i 16 casi per mille assistiti, il valore più alto degli ultimi 15 anni. Questo significa che ogni settimana un medico di famiglia ha circa 100 assistiti che si ammalano, che si traduce in almeno 2-3 chiamate a settimana per ognuno a cui si aggiungono visite e tanta burocrazia.