La Voce di MBA

L’Italia divisa in zone di rischio: qual è lo scenario per le festività natalizie?

Rosso, arancione e giallo. Sono i colori che dividono le Regioni italiane sulla base del rischio Covid-19 decisi dal governo in accordo col Comitato tecnico scientifico. Per le zone rosse è vietato ogni spostamento anche all’interno del proprio comune, in qualsiasi orario salvo per motivi di lavoro, necessità e salute. Chiusura di tutti i negozi fatta eccezione per i supermercati, farmacie, edicole, parrucchieri e barbieri. È inoltre prevista la didattica a distanza per la scuola secondaria di primo grado, per le classi di seconda e terza media. Di fatto, per le regioni appartenenti alla fascia rossa, che ad oggi sono: Campania, Toscana, Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Val D’Aosta, si tratta di un nuovo lockdown. Le nuove regole, volte a fronteggiare la diffusione del virus Sars-CoV2, sono entrate in vigore con l’ultimo Dpcm e sono valide fino al 3 dicembre. Tra le ipotesi per il prossimo futuro c’è quella di un lockdown generalizzato che potrà essere evitato solo se vengono rispettate le misure di prevenzione. “Abbiamo attivato una serie di misure proporzionate alla circolazione del virus nelle specifiche aree d’Italia – ha dichiarato Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza – Se queste vengono rispettate, saremo in grado di evitarlo. Se non ci dovessimo riuscire, tutte le regioni diventerebbero rosse e di fatto il lockdown generalizzato si realizzerebbe nei fatti”. Il destino del Paese dipende dalle prossime settimane “abbiamo 2-3 settimane di tempo per valutare cosa avverrà prossimamente: si potrebbe anche decidere di allentare queste misure, o di chiudere ulteriormente”, ha aggiunto Ricciardi.

Grazie alle misure di prevenzione più stringenti, si stanno vedendo i primi segnali di miglioramento con un calo la curva dei contagi: sono 37.255 i nuovi casi di coronavirus individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. “Ieri ho sentito la conferenza dell’Iss, hanno detto che l’Rt (indice di trasmissibilità del contagio n.d.r.) sta rallentando. Se la curva sta rallentando, non si vede ragione di un lockdown nazionale”. Ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in collegamento con L’aria di domenica, su La7. “Stiamo combattendo contro il lockdown nazionale, analizziamo la situazione di ogni regione sulla base di 21 criteri. In una regione non conta solo il numero dei contagiati, ma anche lo stato delle strutture ospedaliere”.

Questo scenario farebbe ben sperare per un Natale, seppur diverso dai precedenti, con meno restrizioni e con lo spostamento tra le Regioni e la riapertura degli esercizi commerciali. Proprio su questo punto il Governo starebbe già lavorando per un decreto ad hoc in vista delle festività natalizie. Tra le ipotesi quella di rivedere il coprifuoco, ad oggi dalle 22 fino alle 5, con la possibilità di spostarsi tra le regioni e la riapertura di bar e ristoranti anche la sera. L’obiettivo, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe quello di consentire alle regioni in fascia rossa di passare in quella arancione. Tuttavia, le nuove misure per il decreto Natale, a partire dal 3 dicembre, dipendono “dai dati dell’epidemia. Vedremo dopo la scadenza dell’ultimo Dpcm” ha detto il ministro degli affari regionali Francesco Boccia. Sul tema si stanno già esprimendo gli esperti. Per Giovanni Di Perri, virologo e Direttore della Clinica Universitaria Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo Savoia – Asl Città di Torino, non è il momento di incontrarsi “se no rischiamo di ricominciare da capo come con i rientri dalle vacanze estive. C’è da augurarsi per la salute pubblica, per il bene di tutti, per far ripartire l’economia che vengano proibite feste e cenoni”. Insomma, se da una parte c’è l’intenzione di un progressivo allentamento delle restrizioni, dall’altra il rischio di una terza ondata non è da sottovalutare. Al momento quello che si può fare è rispettare le principali regole anti contagio e…aspettare.

 

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