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Ma quanto dormi? Come il troppo (e il troppo poco) sonno altera le prestazioni cognitive
Un sonno regolare, di qualità e sufficiente per durata aiuta a mantenere una buona salute fisica e mentale.
Ci sono tuttavia diverse circostanze, come il diventare genitori, svolgere professioni impegnative, studiare, una malattia o stili di vita, ecc. che spesso impediscono alle persone di dormire sufficientemente.
Un nuovo studio condotto dai ricercatori del Brain and Mind Institute e pubblicato su SLEEP, e che ha visto la partecipazione online di più di 40.000 persone da tutto il mondo, suggerisce che dormire troppo, o troppo poco, potrebbe avere un effetto dannoso sul cervello. I risultati, per ora preliminari, hanno dimostrato che le ore giuste di sonno per ottimizzare le prestazioni del cervello vanno dalle sette alle otto per notte.
Infatti le persone che dormono in media da sette a otto ore a notte hanno un rendimento cognitivo migliore di quelle che dormono meno – o più – di questa quantità.
La durata del sonno non sembra compromettere in modo uniforme tutti i domini cognitivi: mentre non ha alcuna influenza sulle prestazioni della memoria a breve termine, sembra incidere sulle capacità di ragionamento, di problem solving, di concentrazione e sulle abilità verbali, che vengono compromesse sia da poche che da troppe ore di sonno.
Dai risultati è emerso anche che la quantità ottimale di sonno è simile per tutti i gruppi di età adulta, e che i disturbi del sonno legati alla le prestazioni cognitive sono influenzate dal sonno allo stesso modo, a prescindere dall´età.
E a chi pensava che il sonno perso non si potesse recuperare, dai risultati di questo studio è emerso il contrario: anche una sola notte di buon riposo può influire positivamente sulla nostre abilità cognitive.