È una malattia acuta rara grave che generalmente insorge nei bambini e comporta la formazione di piccoli coaguli di sangue in tutto il corpo che bloccano l’apporto di sangue a organi vitali come il cervello, il cuore e i reni. Si tratta della sindrome emolitico-uremica, anche nota come SEU, ed è stata diagnosticata dai medici dell’Ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari a un bambino di quattro anni originario di Bitonto. Secondo quanto raccontato dai media locali, il paziente avrebbe contratto la malattia dopo aver mangiato un gelato artigianale. L’infezione infatti può trasmettersi principalmente per via alimentare o per contatto con animali e ambienti infetti.
La Seu è caratterizzata dalla comparsa di tre sintomi: anemia emolitica, trombocitopenia e insufficienza renale. In età pediatrica, e soprattutto nei primi anni di vita, costituisce la causa più importante di insufficienza renale acuta. Nella gran parte dei casi la malattia è causata da un’infezione intestinale da Escherichia Coli che determina emolisi, ovvero la distruzione di globuli rossi e consumo di piastrine, con la formazione di piccolissimi trombi (conglomerati di globuli rossi e piastrine) che danneggiano principalmente i reni, ma possono essere coinvolti anche altri organi come il cervello e l’intestino.
Dal momento che questa patologia rara è scatenata molto frequentemente dalla diarrea da Escherichia Coli, un germe a trasmissione oro-fecale che si trasmette in condizioni di scarsa igiene, si consiglia di non consumare alimenti potenzialmente contaminati, come acque non pulite (mai bere da un pozzo o da una fonte dove possono aver bevuto animali), latte crudo non pastorizzato o latticini preparati con questo tipo di latte, carni crude o semicotte; e di igienizzarsi bene le mani prima di avvicinarle alla bocca, soprattutto dopo il contatto con terra, animali e gli alimenti freschi elencati sopra.
Circa la metà dei bambini con sindrome emolitico-uremica richiede la dialisi renale al fine di eliminare i prodotti di scarto dal sangue. Generalmente i reni riacquistano la funzionalità, ma alcuni bambini riportano danno renale permanente. Eculizumab e ravulizumab sono farmaci che sopprimono il complemento, un componente del sistema immunitario. Riducono il tasso di danno renale e, in alcuni soggetti, possono ripristinare rapidamente la funzionalità dei reni. I soggetti che assumono questi medicinali presentano un rischio superiore al normale di meningite menigococcica.