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Maltempo e forti raffiche di vento: a Monza scatta l’emergenza eternit

L’Italia è nella morsa del maltempo, tra spaventosi roghi che consumano il suolo siciliano e prepotenti raffiche di vento che dall’Emilia-Romagna alla Lombardia provocano danni irreparabili a persone e cose. Tra le città più colpite c’è Monza, dove ai residenti di via Borgazzi è stato richiesto di non uscire dalle proprie abitazioni dopo che nella serata di lunedì 24 luglio un edificio di proprietà della ex Tpm (azienda del trasporto pubblico locale) è crollato a causa del vento facendo esplodere il tetto in eternit. Così, con l’obiettivo di contenere l’emergenza nell’emergenza e per gestire la gravità dovuta all’incontrollata dispersione di amianto, il Comune ha istituito un’area rossa nella zona interessata dalle conseguenze del maltempo comunicando che dal 23 al 31 luglio 2023 saranno in corso interventi di bonifica che riguarderanno superfici pubbliche e private, compresi terrazzi e pertinenze esterne, con il supporto di piattaforme telescopiche con cestello.

A questo proposito, per assicurare la piena sicurezza dei residenti e di tutti coloro che transitano nell’area oggetto dell’ordinanza, l’Agenzia Tutela della Salute in Brianza ha dispensato raccomandazioni precise da osservare nell’arco del periodo sopraindicato. Ai cittadini coinvolti si chiede di indossare una mascherina FFP2 ogni qualvolta escono dalle proprie abitazioni e transitano nel perimetro oggetto di restrizione. Si raccomanda il lavaggio con acqua delle calzature utilizzate all’esterno, sempre con l’utilizzo di maschera protettiva. Le finestre delle abitazioni dovranno essere mantenute chiuse, con le tapparelle abbassate o gli scuri chiusi, per agevolare le procedure di bonifica. Per gli impianti di condizionamento che prevedono la captazione di aria dall’esterno, si consiglia la sostituzione dei filtri alla conclusione delle attività di bonifica.

Un pericolo (cancerogeno) da rimuovere. Nel 2019 in Italia sono morte 6.000 persone a causa della pericolosità dell’eternit ma nonostante il tragico bilancio, sono ancora moltissimi gli edifici, privati e afferenti al patrimonio pubblico, da bonificare. L’Osservatorio nazionale amianto stima che ad oggi sul territorio nazionale sono ancora presenti circa 40 milioni di tonnellate di amianto. Si tratta di un materiale costituito da fibre che hanno la caratteristica di dividersi longitudinalmente, per cui mantiene questo suo aspetto fino alla dimensione di alcuni centesimi di micron. Se inalato l’amianto diventa realmente pericoloso perché può arrivare negli alveoli polmonari. I rischi per la salute dovuti all’uso dell’amianto derivano dal possibile rilascio di fibre microscopiche dai materiali all’ambiente. Queste fibre disperse nell’aria possono essere inalate dall’uomo e le malattie che ne conseguono riguardano primariamente l’apparato respiratorio.

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