Per quelle donne che sentono di avere qualche chiletto di troppo sui fianchi o sulle cosce sarà utile sapere che una ricerca americana avrebbe dimostrato come quei chili possano incidere, in positivo, sull’intelligenza dei figli.
Lo studio, condotto dalla Pittsburgh University, sostiene che l’adipe che si deposita in quelle zone contiene delle cellule che contribuirebbero ad aumentare le capacità cognitive ed intellettive del bambino e che verrebbero trasmesse durante l’allattamento. Questo grasso è infatti ricco di acido cervonico (DHA), componente importante per la sintesi dei fosfolipidi nel cervello umano, tanto che a livelli bassi di questo acido corrisponderebbe una predisposizione all’Alzheimer.
Secondo Will Lassek, professore epidemiologo presso la stessa Università di Pittsburgh e autore di Why Women Need Fat, le donne si sarebbero evolute per accumulare una maggiore quantità di grasso da trasmettere ai propri figli, costruendo un deposito che servirà alla costituzione del cervello del bambino. Questo spiegherebbe anche il motivo per il quale le donne presentano una percentuale maggiore di grasso corporeo rispetto agli uomini, fino anche al 30% del peso corporeo.
I ricercatori sostengono che questo grasso in eccesso andrebbe perso durante l’allettamento, ovvero quando diventa necessario per la formazione della massa cerebrale del nascituro. La mamma che allatta, infatti, perde mediamente un chilo di grasso al mese, equivalente a mezzo chilo del peso totale.
D’altra parte, altri e recenti studi sosterrebbero che l’uomo, seppur attratto dai corpi statuari e perfetti delle modelle o delle attrici di turno, sarebbe inconsciamente predisposto a scegliere partner più formose, come se già sapesse che quelle riserve adipose torneranno ad essere fondamentali per il futuro dei propri figli.