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Mangiare sano preserva anche l’udito
Il 40% degli italiani over 65 soffre di presbiacusia, la sordità legata all’età, perché si sa, quando si invecchia, l’udito peggiora.
Pare però che qualcosa si possa fare per evitarlo, o quantomeno per rallentare il processo: curare l’alimentazione.
Infatti, secondo una ricerca del Brigham and Women’s Hospital di Boston, pubblicata sull’American Journal of Epidemiology, seguire una dieta bilanciata, come è ad esempio la dieta mediterranea, potrebbe diminuire anche di un quarto il rischio di sviluppare problemi di udito legati all’avanzare dell’età.
Non è la prima volta che si parla di un legame tra l’udito e l’alimentazione. Studi del passato avevano dimostrato che alcuni nutrienti, come i carotenoidi e i betacarotenoidi, che si trovano nelle arance o nelle carote, il folato, contenuto nei legumi e nelle verdure, e gli omega 3, proteggono l’udito dagli acciacchi della vecchiaia.
L’obiettivo di questa ricerca era proprio scoprire un eventuale rapporto tra sordità e diverse tipologie di dieta.
Lo studio ha coinvolto più di 3.000 donne americane con un’età media di 59 anni. Analizzando l’alimentazione che queste avevano seguito negli ultimi 20 anni, i ricercatori hanno potuto capire quanto la dieta quotidiana di ognuna si avvicinasse a un qualche modello salutare, come al dieta mediterranea. Le partecipanti sono state sottoposte ad un esame audiometrico che ha valutato lo stato del loro udito. Il test è stato ripetuto dopo tre anni, per verificare eventuali cambiamenti.
Sono stati infine incrociati i dati relativi all’alimentazione con i risultati degli esami audiometrici. Le probabilità di peggioramento nell’udito nel corso del periodo analizzato è risultato minore per chi seguiva un’alimentazione paragonabile alla dieta mediterraneo o altri regimi alimentari salutari. Del 30% circa considerando le frequenze sonore medie, e del 25% analizzando quelle alte, solitamente compromesse prima e più pesantemente dall’invecchiamento.
Sharon Curhan, epidemiologa del Brigham and Women’s Hospital e autrice della ricerca, ha sottolineato che: “l’associazione tra dieta e declino della sensibilità uditiva riguarda frequenze di importanza cruciale per la comunicazione verbale. Quello che ci ha sorpreso inoltre è la quantità di donne che hanno subito un declino dell’udito in un arco temporale tutto sommato breve come quello analizzato nel nostro studio. L’età media era di 59 anni, molte partecipanti avevano tra i 50 e i 60 anni: un’età inferiore a quella in cui solitamente si pensa che inizino i problemi di udito. E dopo solamente tre anni, il 19% ha riportato una perdita di udito nelle frequenze basse, il 38% in quelle medie e quasi il 50% in quelle alte”.
Attenzione alla dieta allora: mangiare bene si rivela un consiglio sempre più prezioso.