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“Mi sento bella”, un trucco per le donne che lottano contro il cancro
Mai dimenticarsi di sentirsi belle.
Non è uno slogan ma dovrebbe diventare una filosofia di vita condivisibile dalle donne di tutte le età, soprattutto da coloro che affrontano momenti bui legati a una malattia.
Un trucco dunque per sentirsi belle anche durante una sfida importante come quella al tumore al seno o ad altri tumori femminili. È questo nello specifico il proposito del progetto ‘Un trucco per star meglio. Make up in Oncologia’ di Cna Bologna in collaborazione col Policlinico di Sant’Orsola e col sostegno dell’Associazione Loto onlus.
Il progetto, nato nel 2011, prevede per l’edizione 2019 il coinvolgimento di 16 tra acconciatori ed estetisti associati a Cna Bologna che gratuitamente e volontariamente, una volta al mese escluso gennaio ed agosto, offrono questo servizio alle pazienti del reparto di Oncologia medica Zamagni. Dal 2011 sono state più di 300 le pazienti che hanno aderito all’iniziativa rinnovata di anno in anno. All’interno dell’ospedale è stata allestita una saletta ‘ad hoc’. Due i i tipi di trattamento: uno prevede l’intervento degli acconciatori, l’altro delle estetiste che si occupano del trucco, mostrando i singoli passaggi, in modo che le pazienti siano in grado di truccarsi in autonomia anche a casa.
Quello che le pazienti dimostrano di gradire di più sono i piccoli consigli e i trucchetti per coprire i segni più evidenti della malattia, come le macchie sulla pelle o la perdita delle sopracciglia. A spiegarlo è Giovanna Cacciatori, presidente Cna unione Benessere e Sanità, che aggiunge come “Un trucco per star meglio” non è stato pensato solo per abbellire l’aspetto esteriore ma per dare un input morale alle donna ammalata che non deve perdere l’autostima continuando a sentirsi bella, e perché no anche sensuale. I professionisti dell’oncologia inoltre sono accompagnati dai volontari dell’associazione Loto. “La prima cosa per la quale ho pianto quando mi hanno detto che avevo un tumore era perché sapevo che avrei perso i capelli, non tanto per la terapia che avrei dovuto seguire”, ha confessato una paziente al Corriere della Sera mentre si stava facendo truccare da una delle volontarie. “Molti dicono che l’aspetto esteriore non è importante, e invece è fondamentale perché ti fa sentire di nuovo bella – continua – ma la cosa più bella è passare una giornata spensierata con altre donne come te”. Pertanto, non si tratta esclusivamente di trucchi e colpi di spazzola ma anche di compagnia. All’inizio, prosegue la paziente, “ho rifiutato di partecipare perché non mi sentivo psicologicamente pronta”. “La bellezza è una questione terapeutica che ho scoperto proprio qui, prima non avevo mai frequentato un centro estetico”, aggiunge la stessa, che è solo una delle 300 donne che dal 2011 ha partecipato a queste giornate dedicate alla cura di sé.
Numeri del cancro in
Italia. Nel 2018
in Italia sono stati registrati 373.300 nuovi casi di tumore (194.800 uomini e 178.500 donne), con un aumento, in
termini assoluti, di 4.300 diagnosi rispetto al 2017.
Il tumore più frequente in Italia è diventato quello della mammella: nel 2018
sono stimati 52.800 nuovi casi (erano 51.000 nel 2017). Seguono il cancro del
colon-retto (51.300, erano 53.000 nel 2017), che lo scorso anno era il più
diagnosticato e del polmone (41.500, erano 41.800 nel 2017). Quasi 3 milioni e
quattrocentomila cittadini vivono dopo la scoperta della malattia (3.368.569,
erano 2 milioni e 244 mila nel 2006), il 6%dell’intera popolazione: un dato in
costante aumento. Oggi in Italia il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono
vivi a 5 anni dalla diagnosi. Il Belpaese
presenta un quadro di sopravvivenza pari o superiore alla media europea,
ma, scendendo nel dettaglio regionale, la residenza diventa un determinante
prognostico importante che indica una disomogeneità nell’accesso a programmi di
diagnosi precoce e a cure di alta qualità, con una discriminazione dei
cittadini del Meridione ancora presente, sebbene la tendenza sia in
miglioramento rispetto al passato.