Fondo Garanzia Salute: Mutua Mba e Radio Radio insieme per la tutela della salute dei cittadini
Corruzione per sei miliardi l’anno, sprechi per un miliardo l’anno.
Complessivamente, considerando anche le inefficienze, il danno per il Sistema Sanitario Nazionale è di 23,6 mld l’anno secondo i dati del Governo.
Gli sprechi, le lunghe liste d’attesa per esami diagnostici e interventi chirurgici, sono tra le maggiori criticità. I dati resi noti dal Censis hanno rilevato una realtà sanitaria con record negativi: in media ci vogliono 38,2 giorni per una visita ginecologica, 48 giorni per una visita ortopedica, 87 giorni per una colonscopia, 79 giorni per un’ecografia all’addome, 62 giorni per una mammografia. È cronaca di questi giorni che chi è in dolce attesa potrebbe ottenere la prima ecografia, prevista entro il terzo mese di gravidanza, dopo quattro mesi, ciò significa mettersi in coda ancor prima di aver concepito!
La situazione diventa ancor più preoccupante quando i pazienti “in attesa” sono affetti da una neoplasia, patologia che necessita di un monitoraggio e ci sono code di oltre un anno per effettuare una risonanza.
“Sono poche le risorse a disposizione e molte le prestazioni che in questi ultimi anni hanno subito dei tagli. Non spetta a noi giudicare le ragioni, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti. È necessario battersi per una buona sanità che risponda alle esigenze del paziente.” Queste le parole a Radio Radio, emittente radiofonica da oltre 30 anni presente sul territorio nazionale, di Oscar Pischeddu, Vice Presidente della Società Generale di Mutuo Soccorso Mutua Basis Assistance. Radio Radio e Mutua Mba, con il progetto Fondo Garanzia Salute, hanno avviato una collaborazione volta alla promozione del concetto di Sanità Integrativa.
Ci sono regioni per le quali il peso degli sprechi e dei tagli è maggiore rispetto ad altre. Infatti, secondo l’ultimo rapporto dell’ISTAT, è emerso un forte divario territoriale nell’assistenza sanitaria, complici i piani di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria cui sono state sottoposte numerose regioni e che mettono a dura prova il principio dell’universalità e dell’equità nell’accesso alle cure. Molte regioni in deficit non riescono a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), erogando prestazioni sanitarie al di sotto degli standard ritenuti adeguati. Inoltre, non vi è un’allocazione efficiente delle risorse economiche, ovvero il finanziamento non è correlato al bisogno di assistenza.
Non sempre il sistema riesce a dare un’adeguata risposta alla domanda degli utenti. Infatti, il 9,5% della popolazione ha dovuto rinunciare alle prestazioni sanitarie a causa delle carenze del SSN o per motivi economici. Nell’area del Mezzogiorno è più che doppia la quota di rinuncia alle cure per motivi economici o per carenza dell’offerta, mentre nel nord-ovest si registra la quota più bassa. Dunque, la situazione è molto critica per le regioni meridionali e il Lazio, che costituisce un’eccezione rispetto alle altre regioni del centro.
La migrazione in altre regioni è un fenomeno in espansione.
“La regionalizzazione della sanità -ha spiegato Pischeddu- ha portato al turismo sanitario verso le regioni più virtuose in cui si ottiene una cura reale e concreta”.
L’inefficienza allocativa, la contrazione della spesa e le probabili difficoltà a garantire i livelli essenziali di assistenza, si traducono in un aumento della spesa sanitaria a carico delle famiglie, il cosiddetto out of pocket.
“La quota media annua che ogni cittadino paga di tasca propria per accedere alle prestazioni sanitarie è pari a circa 600 Euro, ciò significa che, moltiplicata per il numero dei componenti del nucleo familiare, la spesa diventa importante. È necessario, quindi, informare e sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’esistenza di una valida alternativa al Sistema Sanitario Nazionale. Questa si chiama Mutua Mba, Società di Mutuo soccorso, da sempre impegnata nell’attività associativa delle persone e delle loro famiglie e rappresenta oggi, nello scenario delle mutue italiane, l’innovazione, il dinamismo e la qualità”.
Mutua Mba, leader in Italia per numero di associati, si sta sostituendo al SSN, grazie ai piani assistenziali creati appositamente per rispondere alle esigenze dell’associato al fine di migliorarne la qualità di vita. Accompagna l’associato (una volta sottoscritto il sussidio si diventa soci) con metodologie innovative e moderne, quali le centrali cooperative e un’area riservata, indicando così al paziente il centro specializzato e lo staff medico che lo prenderanno in carico.
Un piano famiglia per accedere al Fondo Garanzia Salute, indipendentemente dal numero dei componenti del nucleo, è pari a 840 Euro, meno il 19% di detrazione fiscale alla fine dell’anno. Calcolatrice alla mano: 50 euro al mese.
Alla luce dei fatti, il concetto di mutua, nonostante sia nato nel 1886, risulta essere attuale ed efficiente a 360 gradi.
Le Società Generali di Mutuo soccorso hanno avuto origine prima del Sistema Sanitario Nazionale, erano libere organizzazioni senza scopo di lucro, create da cittadini che, uniti dal principio di mutualità, si garantivano le prestazioni di carattere sanitario. Oggi il concetto è rimasto invariato, lo scopo è quello di unirsi e aiutarsi e, nel momento in cui si presenta un problema di salute, è la società che interviene con l’accesso nelle strutture.
È importante dire che sono presenti sul territorio nazionale delle strutture sanitarie private operative anche la sera e durante il week-end, permettendo così anche a chi lavora di usufruire delle prestazioni. La mutua, quindi, si sostituisce al SSN oltre che in termini economici anche nel tempo.”
La crescita della cultura della mutualità e della prevenzione sono fattori determinanti perché prevenire è meglio che curare. È importante, infatti, non perdere mai di vista le azioni finalizzate a impedire o a ridurre il rischio di malattie. Pischeddu ha ricordato quali sono le raccomandazioni emanate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nelle nuove linee guida per l’attività fisica 2016-2020, presentate in questi giorni a Roma.
“La mancanza di movimento -ha concluso- è uno dei principali fattori di rischio e l’Italia risulta essere tra i paesi più sedentari: il 60% della popolazione non svolge attività fisica. L’OMS raccomanda almeno 150 minuti a settimana di attività fisica per gli adulti e 60 minuti al giorno per bambini e giovani per prevenire l’insorgere di patologie”.
Mutua Mba crede fortemente che la salute dell’individuo e la sua capacità di vivere nel proprio contesto sociale passino da uno stile di vita sano e dal benessere psico-fisico.