È stata presentata sul mercato BiliScreen l’applicazione in grado di dirci se siamo, oppure no, affetti dal cancro al pancreas.
La tecnologia è sorella della medicina e da questo sano connubio dei tempi correnti risulta una ricerca sempre più all’avanguardia. È stata presentata sul mercato BiliScreen l’applicazione in grado di dirci se siamo, oppure no, affetti dal cancro al pancreas. Il tutto è reso doverosamente possibile per mezzo di un comunissimo selfie che, in questo caso, diventa fondamentale ai fini di tutelare noi stessi monitorando la nostra buona salute.
L’App, messa a punto da un team di ricercatori dell’università di Washington e che sarà presentata all’International Association for Computing Machinery 2017 in settembre, elabora l’immagine attraverso algoritmi che consentono di individuare il livello di bilirubina nella parte bianca degli occhi di una persona. “Dagli occhi è possibile capire molte cose che riguardano il nostro corpo – spiega Shwetak Patel, uno degli ideatori dell’app e professore in ingegneria elettronica presso l’università di Washington – attraverso le lacrime ad esempio si può scoprire il livello di glucosio, così come la parte bianca può mostrare il livello di bilirubina nel sangue”.
Il cancro del pancreas è definito il “grande killer” o la “malattia silente”, definizioni che tracciano una realtà complicato per chi scopre di esserne affetto. La malattia è difficile da diagnosticare, e nella maggior parte dei casi ci si rende conto quando già essa è in corso. In Europa, il cancro del pancreas si colloca al decimo posto fra i tumori più frequenti, pari a circa il 2,6% dei casi di cancro in entrambi i sessi, rappresenta l’ottava causa di morte per cancro con circa 65.000 decessi ogni anno. L’incidenza aumenta con l’avanzare dell’età da 1,5 casi/anno ogni 100.000 abitanti (in pazienti di età compresa fra i 15 ed i 44 anni di età) per arrivare a 55 casi/anno ogni 100.000 abitanti (in pazienti di che hanno superato i 65 anni di età). L’elevato tasso di mortalità è legato alla elevata incidenza di malattia metastatica nel momento in cui viene formulata la diagnosi.
Uno dei sintomi del cancro del pancreas è l’alto livello di bilirubina che negli occhi aumenta fino a farli renderli gialli. L’applicazione Biliscreen si inserisce proprio in questo momento e consente al paziente di individuare l’aumento della bilirubina (indice anche di altre possibili malattie) prima che sia visibile a occhio nudo. Come precisa l’Agi, il metodo ideato dai ricercatori è molto preciso e allo stesso tempo semplice, perché il test può essere eseguito da tutti in maniera completamente autonoma. Da uno studio condotto su 70 persone, BillScreen si è rivelata il 90% più minuziosa di un esame del sangue e anche meno costosa e invasiva.
Con questo nuovo e ultimato metodo i ricercatori offrono alla medicina un canale preventivo per individuare la presenza della malattia prima che sia troppo tardi. Quando si evidenziano i primi sintomi del cancro al pancreas (nausea, febbre, vomito, ittero, e così via) la malattia è quasi sempre arrivata allo stadio avanzato e nella maggior parte dei casi è troppo tardi per bloccarne o limitarne la progressione. “Il problema con il cancro al pancreas è che quando cominciano ad arrivare i primi sintomi è già troppo tardi”, ha commentato Alex Mariakakis, uno dottorando alla Paul G. Allen School of Computer Science & Engineering. “La speranza è che se si mette a disposizione di tutti uno strumento per fare una verifica direttamente a casa, senza il bisogno di andare in ospedale per fare esami, si riesca a verificare la presenza della malattia in un momento in cui è possibile intervenire. Aumentano così le possibilità di poter salvare la vita a più persone”.