Da E.R. – Medici in prima linea a Grey’s Anatomy, il genere medical ha da sempre appassionato gli italiani ma uno strano – e per certi versi facilmente comprensibile – fenomeno si è verificato nelle ultime settimane nel Belpaese. Costretti a casa dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria in corso, gli italiani hanno trasformato l’ambiente domestico in uno spazio polifunzionale che risponde alle diverse esigenze, da quelle più professionali alle altre legate alla didattica, fino agli hobby. E così, nel giro di un anno e mezzo, il salotto di casa è diventato un cinema sintonizzato quotidianamente sulle serie tv. Tra queste ha certamente spopolato, a partire dallo scorso febbraio, “New Amsterdam“, il medical drama ideato da David Schulner che racconta l’arrivo del nuovo direttore medico di uno degli ospedali pubblici più noti e grandi degli Stati Uniti Max Goodwin che fa tutto il possibile per rendere la sanità alla portata delle capacità economiche di tutti. Lo scopo del dottor Goodwin infatti è quello di riformare – andando contro tutti – la struttura del nosocomio per poter garantire una completa assistenza medica a tutti i pazienti che ne necessitano.
In realtà, prima di approdare su Netflix, la serie andata in onda negli Stati Uniti su NBC nel 2018, era già stata proposta agli italiani nel prime time di Canale 5 a pochi mesi di distanza dal debutto americano. Tuttavia, il vero grande successo è stato riscontrato dal 15 febbraio scorso, quando le vicende dell’ospedale più antico d’America sono approdati sul colosso dello streaming che, attualmente, non ha ancora svelato quando saranno pubblicati gli episodi della seconda stagione.
Ma a cosa si deve lo straordinario successo? Certamente al periodo storico che tutto il mondo (o quasi) è chiamato ad affrontare. Effettivamente tutti noi dal dicembre 2019 siamo testimoni diretti di una pandemia che ad oggi registra 2,99 milioni di decessi, ben 139 milioni di casi e oltre 79 milioni di guarigioni. Ispirato alle serie iconiche del passato che hanno reso il genere insuperabile lasciando entrare di diritto nelle case dei telespettatori storie da corsia, “New Amsterdam” è completamente ambientato nei reparti dell’ospedale americano popolato da un’èquipe di medici di altissima qualità. Non mancano nella prima stagione casi di ipotetici virus sconosciuti alla scienza che provocano non pochi allarmismi ed è per questa ragione che il telespettatore affezionato si ritrova in men che non si dica in una situazione simile all’attuale: mascherine, isolamenti improvvisi, strani sintomi cutanei e respiratori.
La verità è che il cinema – le serie tv in questo caso – ha sempre fornito un elemento di conoscenza in più. Non deve stupire dunque se all’insorgere della pandemia il film maggiormente scaricato in Italia sia stato “Contagion”, pellicola del 2011 diretta da Steven Soderbergh che affronta il tema della diffusione di una malattia nuova e letale, causata da un virus trasmesso da goccioline respiratorie. Sono tanti i dottori e le dottoresse diventati eroi ed eroine dell’immaginario collettivo. Partecipare, seppur attraverso il piccolo schermo, alle vicende travagliate del mondo della medicina scaturisce dunque un senso appagante di partecipazione che ci rende tutti un po’ più sicuri, e nessuno meglio dei medici (anche virtuali) riesce a farlo.