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No alla chemioterapia, medicina alternativa o integrativa?
Dopo la morte di due donne che avevano rifiutato di sottoporsi alla chemioterapia, Mutua Mba intende dar voce ad entrambe le posizioni per dare ai lettori una visione chiara della situazione che si è creata: ne parliamo qui con Fabrizio Camilletti, presidente dell’Accademia di Medicina Biologica Emozionale.
Dopo gli ultimi fatti di cronaca, la morte di una giovane ragazza malata di leucemia e di una donna colpita da tumore al seno, che hanno rifiutato di affidarsi alle cure chemioterapiche, sui media e sul web si è aperto un acceso dibattito con due fazioni contrapposte: i pro medicina tradizionale senza se e senza ma, e chi invece segue terapie alternative (metodo Hamer ) e integrative.
Mutua Mba, società di mutuo soccorso, che ha tra gli obiettivi quello di garantire ai propri associati un corretto e veloce accesso alle informazioni, in questo articolo intende dar voce ad entrambe le posizioni per dare ai lettori una visione chiara della situazione che si è creata.
Mutua Mba, qualche giorno fa ha sentito il parere della dottoressa Annalisa Perego, chirurgo senologo, la quale, nel corso dell’intervista, ha affermato che:
“Il sempre più massiccio ricorso dei malati di cancro alle terapie non ortodosse, la sfiducia nella medicina ufficiale e lo spazio riservato ad alcune strampalate teorie è vergognoso e conduce inevitabilmente alla morte, anche in caso di tumori che con le terapie tradizionali avrebbero una guarigione certa! Per non parlare ovviamente delle figure sanitarie che divulgano tali informazioni prive di fondamento scientifico! Ignobili! Ricordate che la controinformazione e l’ignoranza sono le migliori alleate del cancro!”.
Affidarsi alle cure alternative sta diventando un fenomeno in crescita nel nostro Paese. Ma di cosa si tratta? E’ medicina alternativa o integrativa?
Per cercare di capire meglio di cosa si tratta Mutua Mba, in questo articolo ha ricostruito i passaggi.
Si è parlato di Nuova Medicina Germanica (Nmg) e cioè una medicina alternativa secondo la quale le malattie sono la conseguenza di un conflitto psichico e non si curano con i farmaci. Sul sito www.nuovamedicinagermanica.it si legge che “è una scienza severa che contiene solo 5 leggi biologiche della natura (e nessuna ipotesi), con le quali si può riprodurre in modo severamente scientifico ogni caso clinico”.
E’ stata sviluppata negli anni ‘80 dall’ex medico teologo tedesco Ryke Geerd Hamer, (radiato dall’Ordine dei medici) dopo un evento personale.
Mentre Hamer dorme in uno yatch con degli amici ormeggiato all’isola di Cavallo, il figlio Dirk viene raggiunto da un colpo sparato da una barca con a bordo il principe Savoia, e muore dopo lunghi mesi di agonia. In un primo momento, Vittorio Emanuele di Savoia si assume ogni responsabilità dell’accaduto, ma dopo il processo viene prosciolto da ogni accusa. In seguito, Hamer sviluppa un tumore al testicolo e la moglie un tumore al seno: per lui è l’illuminazione, significa che sta subendo un “conflitto di perdita”, mentre la moglie ha un “conflitto di separazione dal bambino”. Elementi questi confermati in sogno dal figlio Dirk, per il quale poi scrive il “Testamento per una Nuova Medicina”.
In sostanza, per Hamer ogni malattia è causata da un conflitto di tipo psichico e la guarigione passa attraverso la risoluzione di quel conflitto, perché se c’è una risoluzione del conflitto, ogni malattia procede in due fasi, una con conflitto attivo e una di guarigione; esiste una correlazione tra psiche, cervello e organo malato dal punto di vista evoluzionistico; i microbi hanno un ruolo nell’evoluzione e sono in relazione con i tre foglietti embrionali da cui hanno origine gli organi; ogni malattia deve essere intesa come «programma biologico speciale della natura», creato per risolvere un conflitto biologico inatteso.
In risposta è intervenuta l’AIRC, che sul sito internet ha scritto: “Dal punto di vista scientifico, le leggi della biologia di Hamer non sono altro che invenzioni, in contrasto con quello che è noto e dimostrato sulla fisiologia umana”.
La stragrande maggioranza dei seguaci di Hamer, tra i quali Fabrizio Camiletti, hanno preso le distanze.
Fabrizio Camiletti, oggi, è presidente dell’Accademia di Medicina Biologica Emozionale, e, raggiunto dalla stampa, ha precisato che:
“Nessun nostro operatore è collegato al caso della ragazza deceduta. Il nostro non è un percorso alternativo alla medicina tradizionale, se ci sono operazioni o trattamenti da fare vanno fatti. Noi ci curiamo dell’aspetto psicologico. La prima cosa che insegniamo è che si tratta di una medicina integrativa, non alternativa, e che non possiamo sostituirci alla medicina ufficiale. Non diciamo ai malati di abbandonare le cure ufficiali, ma proponiamo un approccio terapeutico integrativo che lavora sul piano emozionale”.
Per saperne di più Mutua Mba, ha intervistato Fabrizio Camilletti.
Lei è un ex seguace di Hamer? Ha avuto modo di collaborare con lui?
“Ho conosciuto il dottor Hamer nel 2005 in Spagna. Da lui ho avuto modo di apprendere molte delle sue scoperte, come ad esempio le leggi biologiche che definiscono il decorso di una malattia nella visione della nuova medicina germanica.
Personalmente non mi sono mai definito un suo seguace ma semplicemente uno studioso alla ricerca di risposte nel campo del benessere. Uno dei campi di ricerca dei miei studi e delle mie ricerche è stato, e lo è tuttora, il collegamento tra uno stato emotivo e una specifica malattia.
Gran parte delle scoperte del dott. Hamer erano indirizzate in questa direzione e ho avuto modo in più occasioni di riscontrare la validità di alcuni dei suoi principi sul collegamento emotivo e una determinata patologia, ma ciò che mi ha sempre lasciato perplesso era la modalità terapeutica che applicava”.
Lei ha dichiarato che il vostro lavoro è quello di prendersi cura dell’aspetto psicologico della persona affetta da una malattia. Aspetto psicologico o psico emozionale? Può chiarire questo punto?
“Le confermo che la Medicina Biologica Emozionale si occupa essenzialmente dell’aspetto psichico emozionale.
La differenza tra psicologico e psichico sta nel fatto che l’aspetto psicologico studia l’individuo più su un modello interpretativo e mentale, mentre l’aspetto psichico emozionale guarda l’individuo secondo un comportamento più istintuale, legato all’evoluzione della specie stessa, potremmo definirla come la nostra parte più ‘animale’.
I nostri studi ci portano a vedere come ogni comportamento che noi assumiamo è la risultante di uno stimolo ancestrale. Questi stimoli sono specifiche emozioni che si manifestano nel rispetto dei principi biologici e comportamentali della nostra specie, e sono gestiti dalla parte istintuale.
Volevo anche precisare che i due aspetti, quello psichico e quello psicologico, non sono in contrapposizione, ma semplicemente partono da principi di osservazione diversi”.
Quali sono i principi della Medicina Biologica Emozionale?
“Uno dei principi base della Medicina Biologica Emozionale è che ogni essere vivente è in grado di auto-mantenersi e auto-curarsi. Esistono nel nostro corpo dei sistemi di controllo e di gestione che ci permettono la sopravvivenza e l’evoluzione. I sistemi di controllo del nostro corpo sono in grado di mantenere una omeostasi equilibrata e quindi donarci il benessere. Ma sappiamo anche che non siamo del tutto immuni da malattie.
Una malattia si manifesta quando i nostri sistemi di controllo e di gestione del corpo non sono più in grado di rispondere in maniera sensata alle sollecitazioni ambientali o al comportamento che abbiamo assunto e, in questo caso, occorre un intervento di aiuto per ritornare nello stato di benessere.
Ogni sintomo, secondo il nostro punto di vista, oltre a una manifestazione fisica produce anche una manifestazione psichica che influenza il comportamento della persona stessa e, inoltre, questo comportamento spesso inconscio contribuisce a mantenere in essere la malattia stessa.
Secondo i nostri studi e la nostra esperienza, un processo di aiuto su un piano fisico ed organico, come propone la medicina ufficiale, accompagnato da un percorso emozionale secondo i principi biologici, permette più velocemente la guarigione della persona.
Secondo i vostri principi non dite ai malati di abbandonare le cure ufficiali, ma proponete un approccio terapeutico integrativo. Sul sito dell’Accademia però si legge che:
“Come si manifesterà questa malattia in questo determinato paziente? E poi come reagirà il paziente alle cure di routine che gli andiamo a somministrare? Incognite enormi, che creano insicurezza e paura perché troppo vaste e profonde per essere risolte. Così, lontani dalla chiarezza, si è operato per secoli, fino ai tempi nostri, in cui la scienza ufficiale ha creato dei protocolli terapeutici (frutto di rilevazioni statistiche spesso alquanto arbitrarie), con l’intento di dare sicurezza ai nostri medici. Tali protocolli, tuttavia, troppo spesso provocano la tendenza a tralasciare di nuovo le cause e i sintomi spia, o ancor peggio a trascurare la tranquillità del paziente e a volte anche la sua dignità”.
Insomma, si parla di medicina integrativa a quella tradizionale, o alternativa in grado di sostituirsi alla medicina ufficiale?
“Un altro principio cardine della Medicina Biologica Emozionale è l’unicità dell’individuo.
Ogni sintomo che il corpo manifesta è collegato ad uno specifico contenuto psichico, ma lo stato emotivo che vive la persona è unico ed è legato alla storia della sua vita.
E’ indispensabile pertanto attuare una modalità di aiuto specifica per ogni persona, pur rimanendo fissi i principi biologici a cui dobbiamo rispondere in chiave emozionale e comportamentale.
Un’analisi emozionale sul piano psichico ci permette di valutare una alterazione comportamentale spesso prima ancora che si possa manifestare una vera malattia.
Questo non significa che è possibile determinare quale malattia possa manifestarsi, ma è possibile individuare uno stato di stress eccessivo che può indurre il corpo ad ammalarsi.
Questo fa della Medicina Biologica Emozionale un’importante strumento di aiuto verso un percorso di guarigione nel caso di una malattia, ma anche uno strumento di “prevenzione” sul piano emotivo comportamentale di ogni individuo.
Vorrei ancora sottolineare il concetto di Medicina Integrativa, che significa affiancare un aiuto su un piano emozionale, che è sempre presente nel nostro agire quotidiano e che influenza molto il nostro stato di salute alla medicina tradizionale”.