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Obesità, Stato e Regioni fanno scudo e adottano linee di indirizzo comuni
In Italia un adulto su 10 è obeso e tre su 10 sono in sovrappeso. Le Regioni dove si registra il maggior sovrappeso sono Puglia e Campania; quelle con il maggior numero di obesi sono invece Calabria e Campania. I bambini in sovrappeso sono oltre il 20% e gli obesi il 9%. Nella Regione Europea dell’Oms, l’Italia è al primo posto per obesità e sovrappeso nella fascia d’età 5-9 anni. È questa la fotografia scattata dall’Istituto Superiore di Sanità tesa a inquadrare a livello nazionale il ruolo dell’obesità, inteso come fattore di rischio cardiovascolare indipendente e inquadrata nel marzo 2021 dalla Commissione Europea come malattia cronica recidivante.
Questa estate nell’ambito dell’Accordo Stato-Regioni sono state approvate le Linee di indirizzo per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso e dell’obesità, redatte dal Tavolo di lavoro istituito presso la Direzione generale della prevenzione sanitaria, che ha coordinato i lavori, insieme con la Direzione generale degli alimenti e della nutrizione, coinvolgendo numerosi esperti del settore. Il documento fornisce elementi di policy di sistema e di indirizzo sulle azioni fondamentali per prevenire e contrastare sovrappeso e obesità, fenomeni che hanno assunto dimensioni epidemiche e che, specialmente in Italia, riguardano in particolare la popolazione infantile. Si tratta di un approccio strategico intersettoriale, attento a tutti i determinanti socioculturali, ambientali, relazionali e emotivi, che condizionano le abitudini alimentari e lo stile di vita. È dunque necessario individuare precocemente i soggetti a rischio per prevenire l’insorgenza di sovrappeso e obesità e le eventuali complicanze clinico-metaboliche.
Il documento rileva l’importanza di assicurare una gestione integrata, tra i diversi ambiti di competenza preventiva e clinico-nutrizionale, delle persone in sovrappeso/obese e descrive gli elementi costitutivi di un percorso preventivo-diagnostico-terapeutico-assistenziale (PPDTA) integrato e condiviso tra l’area preventiva e quella clinica, per un precoce e simultaneo inquadramento delle persone in sovrappeso e obese e che favorisca il raccordo tra la medicina di base, i Dipartimenti di Prevenzione e i diversi setting di cura specialistici ambulatoriali/ospedalieri.
L’obiettivo, in linea con quanto definito dal Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025, è anche contrastare le diseguaglianze di genere e sociali nella prevenzione e nella gestione dell’obesità e ridurre o evitare interventi eterogenei e frammentari, fornendo a operatori e decisori uno strumento di supporto per scelte organizzative e professionali omogene, ferma restando l’autonomia delle Regioni nell’adottare misure organizzative in linea con le proprie esigenze di programmazione.